(foto Ansa)

di cosa parlare stasera a cena

Perché se il M5s vota la fiducia è comunque un guaio per il governo

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Un intreccio tra la pochade e la nota vicenda del trasporto fluviale, con reciproche incompatibilità, di un lupo, una capra e un po’ di cavoli. Perché i tentativi di risolvere la crisi politica oggi sono stati minati da un po’ di manovre diversive o direttamente da azioni di sbarramento. C’è il nervosismo espresso da Matteo Salvini, e da Silvio Berlusconi, per l’udienza accordata in beata solitudine a Enrico Letta, questa mattina a Palazzo Chigi, da Mario Draghi. Per la verità si può osservare che si è trattato di un omaggio alla celebratissima trasparenza e che vedere a tu per tu uno dei segretari della maggioranza non è necessariamente contrario al rapporto con gli altri segretari. Però l’indignazione c’è stata ed è stata espressa. Con un tentativo di Azione, di Letta, e reazione, del centrodestra governativo, vanno lette in rapporto a un’altra notizia. È Luigi Di Maio a darla, o a crearla, ed è abbastanza dirompente. Giuseppe Conte e i suoi, racconta Di Maio, sarebbero prossimi a cambiare idea e a votare in blocco la fiducia al governo. Questo apparente successo personale del draghismo è in realtà un guaio, perché consente al centrodestra governativo di sfilarsi in quanto non viene rispettata la condizione di tener fuori i 5 stelle dalla maggioranza. 

Insomma, troppa grazia cari 5 stelle, così mettete in difficoltà Draghi. E lo private della opportunità di avere un’opposizione grillina doc accanto a quella guidata da Giorgia Meloni. 

In giornata a Draghi è toccato anche andare a parlare di tutto questo con Sergio Mattarella. Mentre una volta tanto si può parlare davvero di settimana decisiva.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

La riduzione dei consumi di gas verrà imposta dall’Ue di fronte a situazioni di difficoltà negli approvvigionamenti. La novità è che saranno direttamente le autorità europee a stabilire i modi e i tempi per il minore utilizzo del gas. La soluzione comunitaria ha però il pregio di togliere dalla singola responsabilità degli stati e dalla esposizione politica dei governi decisioni che rischiano una forte impopolarità. Spostiamoci verso esperienze più locali, a Trento la polizia controllerà che almeno si tengano chiuse le porte dei negozi con aria condizionata accesa.

Fatto #2

Un gigantesco castello di accuse senza fondamento e spesso anche senza senso che per anni ha tenuto i maggiori dirigenti dell’Eni inchiodati ai sospetti e allo stigma delle aule giudiziarie, oltre a distoglierli dalle attività proprie. Ore di programmi Tv e chilometri di articoli di giornale a rilanciare quelle accuse, col condimento dell’indignazione. E ora non si va neanche avanti nel processo dopo il flop della costruzione accusatoria. 

Fatto #3

Vladimir Putin va in Iran, primo viaggio fuori dalla Federazione russa dopo l’invasione dell’Ucraina.

Oggi in pillole

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