La storica sentenza della Corte suprema americana sull'aborto

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La Corte suprema degli Stati Uniti fa un salto indietro al 1973 e abolisce la storica sentenza Roe v. Wade con cui la stessa Corte aveva legalizzato l'aborto negli Usa. Da oggi, dunque, i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia. È un colpo pesantissimo per la politica e per gli assetti di potere a Washington e uno sconvolgimento della società americana (grazie a Stefano Ceccanti per la velocità con cui rende disponibili le fonti originali). Ma piano a dire che la Corte Suprema ha cancellato il diritto all'aborto. Non è così, come aveva già spiegato qui Giuliano Ferrara

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Il Consiglio europeo che apre a Ucraina e Moldavia. È un successo anche italiano. Mario Draghi si espone anche sul tetto al prezzo del gas e riceve un rifiuto che è, però, un punto politico per l'Italia.

Fatto #2

Pressione militare insopportabile e questa volta gli ucraini si ritirano dalla città di Severodonetsk. Il sostegno americano va avanti e, come dicevamo ieri, si rafforza. Lo sminamento di Odessa è necessario per riprendere le spedizioni di grano e altri prodotti. Intanto queste sono le tendenze di mercato dei cereali.

Fatto #3

La questione dei candidati alle elezioni di Midterm che promuovono le bugie golpistiche trumpiane sulle irregolarità dell'elezione di Joe Biden sta inquinando il voto e la politica americana.

Oggi in pillole

• In Africa i voti perdono valore di mercato.

• Facile tiro in porta regalato a sovranisti vari.

• Dmitry Medvedev, un uomo ridicolo.

• La tartaruga pompeiana.