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DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Tra green bond e Ucraina, giornata chiave per le strategie Ue

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Giornata di successi, di progressi e anche di maggiori impegni assunti per l’Ue. Con la fortissima domanda da parte dei mercati finanziari per i bond, si chiamano per green bond (e una volta tanto non è un inglese inventato da italiani), usati per finanziare i vari piani nazionali di ripresa. L’emissione europea, una prima tranche, aveva il valore di 12 miliardi, le richieste del mercato sono arrivate a 135 miliardi. Evidente il potere finanziario europeo e la capacità di trovare risorse, ai migliori prezzi di mercato, grazie a una forte credibilità. È un cammino che comincia e dal quale non avrebbe più senso uscire. Importante notarlo in questi giorni in cui le minoranze antieuropeiste si sono mostrate nelle piazze italiane (e spagnole, per dirne una) con atteggiamenti violenti e contrari alla democrazia. La seconda scelta forte, e che comporterà anche uno sforzo comune di credibilità strategica, è l’annuncio della disponibilità a fare scorta di gas assieme all’Ucraina e perciò anche a porsi come compratore unico rispetto ai russi e come fornitore di emergenza per l’Ucraina in caso di riduzione delle forniture. La mossa europea serve, in parte, a stabilizzare il mercato e, soprattutto, permette di dare maggiore sicurezza energetica all’Ucraina, sottraendola al potere di ricatto della Russia. È, chiaramente, anche un atto politico sulla scena internazionale, con l’inserimento dell’Ucraina in una sfera allargata di influenza europea.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Il governo usa la tecnica ormai sperimentata di procedere secondo gli obiettivi fissati (tenendosi, come dicevamo ieri, qualche margine di allentamento delle regole) e stabilisce come si dovrà accedere al lavoro con i certificati vaccinali o di un tampone negativo recente. Per le imprese e per i lavoratori è il completamento di un processo improvvisato allo scoppiare della pandemia e ora trasformato in stabile sistema di garanzie per la sicurezza di tutti, con la prospettiva di eliminare i controlli forse già tra qualche mese, se i dati di contagi e pericolosità manterranno la tendenza presa grazie alla diffusione delle vaccinazioni.

Eccolo lì, è arrivato anche Beppe Grillo tra i pacificatori. E figuriamoci se non c’è bisogno di tranquillizzare tutti gli animi. Ma la questione non è così semplice. Certo, si troveranno modi per ammorbidire la partenza dell’obbligo di certificazione vaccinale, ma l’obiettivo di incrementare la spinta alla vaccinazione va tutelato. Perché è un obiettivo pienamente legittimo, anche dal punto di vista liberale, per la salute dell’intera popolazione. Però leggete il Foglio di oggi per capire che c’è tanto di fascista nelle violenze di sabato, ma anche tanto di complottista, e che le nuove forme della contestazione antidemocratica devono essere capite per quello che sono e non, solo, applicando schemi del passato.

 

Fatto #2

Come la vede il Fmi. Tutto benino, ma un po’ zoppicante. Per l’Italia siamo quasi alle stime governative, distanti ora solo 0,2 punti di Pil, ma c’è da darsi da fare per recuperare occupazione. È importante che anche il Fmi vede un andamento discendente per il rapporto tra debito e Pil.

 

Fatto #3

Il vertice a 20 per l’Afghanistan (nasce anche dall’iniziativa del governo italiano).

 

Oggi in pillole

 

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