(foto EPA)

Di cosa parlare stasera a cena

Il grande esempio della campagna di vaccinazione in Israele

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Roberto Speranza oggi alla Camera e a ora di cena in Consiglio dei ministri per fissare le regole sui prossimi, e certamente ultimi, mesi di limitazioni alla mobilità, alla formazione e alla vita sociale e lavorativa. Se l’è cavata molto bene, spiegando quale la prospettiva temporale in cui si applicheranno le decisioni e qual è il loro senso tecnico e politico. Al ministro si chiede, nelle espressioni, un eccesso di prudenza, e così è stato. Con il lessico italiano messo un po’ sotto stress per trovare una dosa sufficiente di espressioni con cui rappresentare l’ultimo pezzo di strada da percorrere. Comunque esaurita la terminologia il ministro ha fatto capire che per due mesi siamo ancora in stretta limitazione e poi si comincerà ad allentare, e che però la guida del processo decisionale resta ancora saldamente ispirata dalle indicazioni del comitato tecnico scientifico, quindi gli effetti della vaccinazione saranno presi in considerazione in quanto agiscono, in modo verificabile, sull’andamento dell’epidemia. Intanto teniamo un occhio anche su ciò che accade in Israele, dove, grazie alla velocissima campagna vaccinale, si possono già raccogliere dati rilevanti sugli effetti della vaccinazione. E sono molto incoraggianti. Mentre i test rapidi, dalle nostre parti, concorreranno alla creazione di un campione quotidiano ancora più rappresentativo. Si comincia venerdì a conteggiarli. 

 

Le tre "cose" principali 

Fatto #1 

A cena si parla di crisi, sempre con l’avvertimento di ieri, ovvero che non si sia troppo scoccianti. Sembrerebbe che ci sia un 1 a 1 tra Conte e Iv e così si vada avanti. Uno ha ritirato la pregiudiziale (mai più governi con loro), l’altro ha lasciato aperta la possibilità a un rinnovo dell’accordo. Il tutto condito dalle convergenze e dal lavoro di squadra sui cambiamenti al recovery plan. Conte ha scelto di raccontare questi sviluppi, di farlo intendere, rispolverando le dichiarazioni nella selva di microfoni davanti a Palazzo Chigi, come non si vedeva più da molti anni. E si è concesso anche a qualche scambio informale con passanti, ricevendone, dice, l’incoraggiamento a proseguire (ma le sue dichiarazioni ai microfoni successive sono invece state punteggiate dagli urli di una cittadina apparentemente in dissenso con la linea del governo). 
 
Conte ha parlato di maggioranza che va avanti, ma necessariamente tutta insieme, e con un patto di legislatura, partendo ovviamente dalla rinuncia renziana al ritiro della delegazione. Il lavoro di ricucitura è stato svolto in modo insistente dal Pd, e ne affioravano le prove anche online con una serie di interventi ispirati al concetto mattarelliano di “momento dei costruttori” per la politica italiana. Eccone a riprova un Graziano Delrio ben esemplificativo
 

Sullo sfondo c’era anche un intervento di Beppe Grillo, in una versione che sembrava hackerata da un corazziere, per il tono costruttivo (ops…, perché Grillo cita espressamente Mattarella e il concetto, appena visto, di “momento dei costruttori”) e per l’uso di parole e concetti da politico più che da comico/provocatore. Come sempre Grillo è a doppia lettura, perché la sua potrebbe anche sembrare una sua indicazione a favore di un governo istituzionale, cioè, detto alla buona, con tutti dentro. Ma è anche possibile che in realtà Grillo intenda “tutti quelli che sono ora in maggioranza”. In ogni caso il suo è palesemente un tentativo, anche generoso, di rasserenare, sia pure a modo suo, e di dire qualcosa di politico. 

 

Fatto #2 

Verso ora di cena si vota alla camera dei rappresentanti per l’impeachment a Donald Trump (il secondo). Intanto Trump si difende in modalità full Orwell

 

Fatto #3 

Polemicuzze a parte le cose economiche per l’Italia e per l’Europa promettono abbastanza bene. Ci fidiamo delle previsioni più positive di quelle dei nostri organi governativi e che dobbiamo oggi all’agenzia di rating Standard and Poor’s. Per la società di valutazioni e previsioni di mercato l’Italia farà segnare più 5,3% nella crescita del prodotto interno lordo per il 2021. Non significa recuperare tutto il perduto nell’orribile 2020 ma è il segno di una capacità di reazione molto forte e, soprattutto, è la prova della buona salute del sistema produttivo. Milita a favore dell’ottimismo anche il fatto che la stessa Standard and Poor’s assegna una prestazione molto bassa al primo trimestre del 2021. Ne parlavamo ieri, quei tre mesi costituiscono l’ultimo sforzo davvero grande per tenere a bada la socialità e per limitare le occasioni di spesa, di consumo, di lavoro nel campo dei servizi. Ma la stima positiva per la crescita italiana si basa proprio sulla prontissima reazione prevista appena le limitazioni verranno ridotte (e in modo stabile nel tempo grazie al progresso della campagna vaccinale), e viene fissata in giugno la partenza di una robusta riscossa, per cui il secondo semestre del 2021 vedrà in realtà tassi di crescita come l’Italia non sperimentava da anni e, con un’accorta gestione della regolazione, potrebbe anche tradursi in rilevante ripresa di posti di lavoro. E anche JpMorgan, pur riducendo le attese, vede un andamento simile. 

 

Oggi in pillole 

- Prima poco, adesso troppo (comunque, parlando di sicurezza delle istituzioni democratiche, meglio troppo che poco).

- La moglie di Joe Biden cerca di rassicurare il mondo.

- Dalla Svezia i nano-anticorpi che bloccano il coronavirus.

- In Uk si litiga sui pasti per i ragazzini nelle scuole (con qualche fondatezza) e il capo dell’opposizione Keir Starmer ne ha fatto oggetto di un appassionato discorso in Parlamento diretto contro Boris Johnson. Il vassoio, finito in giro sui social, intristisce un po’, tra scatolette e verdure scondite.

- Mai sentita, ma è raccomandata dal Foglio e da Simonetta Sciandivasci, quindi la proponiamo per le chiacchiere a cena.

- A proposito di canzoni, ecco il vento caldo dell’inverno.

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