(foto Ansa)

Di cosa parlare stasera a cena

Paese che vai, campagna vaccinale che trovi

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

È la stretta finale e noi continuiamo a parlare di vaccini per introdurre la conversazione a cena con un po’ di ottimismo. In Ue si partirà tutti insieme o forse no. La cosa più probabile è che, come in una specie di edizione di eurosong contest, ciascun paese mandi qualche campione nazionale ovvero persona la cui vaccinazione è particolarmente indicata a fare un’iniezione a favore di telecamere in qualche luogo sicuro e che probabilmente non sarà il luogo definitivo della campagna vaccinale. Ma questa probabile esibizione mediatica non deve farci indignare. Intanto qualcosa del genere l’hanno fato tutti, sia gli inglesi sia gli americani (e per quanto li riguarda anche russi e cinesi), e comunque è un modo per marcare il vero avvio di un’operazione di massa dalla quale usciremo libero dal virus e dalla paura. Ci vorrà tempo ma è un tempo ragionevole. In ogni caso dopo la partenza simultanea con telecamere al seguito si dovrà organizzare ciascun paese. Per l’Italia sembra che i tempi un pochino si stringano con probabile avvio delle operazioni nei primi giorni di gennaio. Intanto non dimentichiamo gli altri vaccini e gli anticorpi monoclonali, di cui in Italia abbiamo in Rino Rappuoli uno dei massimi esperti mondiali e oggi il professore, responsabile della ricerca per Gsk, ha detto che non c’è stata alcuna prova saltata per le verifiche di sicurezza e ha aggiunto che delle tre categorie di vaccini autorizzati o prossimi alla richiesta di autorizzazione, due sono basati su sistemi abbastanza nuovi e per i quali occorrerà qualche forma di vigilanza dopo la somministrazione e la terza è invece basata su metodi già ampiamente sperimentati. In Francia si parte alla fine di dicembre ma per i non prioritari si parla di primavera. 

 

Le tre "cose" principali 

Fatto #1 

Cosa chiuderà o non chiuderà il governo lo sapremo stasera (ma non è aria di grandi cambiamenti rispetto ai programmi già comunicati). C’è stata in apertura di giornata la presa di posizione di Dario Franceschini per un maggiore rigore nelle chiusure e limitazioni. Questo è, invece, il contributo intellettuale e politico dell’opposizione. Intanto Boris Johnson dice le stesse identiche cose dell’opposizione italiana ma, visto che è al governo, è costretto anche ad affiancare qualcosa di realistico a ciò che dice. 

 

Fatto #2 

La nuova ondata possibile, l’Oms e le mascherine in casa a Natale. E poi idee semplici, a portata di amministratori locali, che funzionano. Intanto anche in Svezia si discute di possibile lockdown. L’Italia continua a registrare dati che non frenano ma almeno succede che a tantissimi tamponi corrispondano positivi in ragione dell’8,8% e questa è un’indicazione confortante. 

 

Fatto #3 

 

La protesta che non si ferma in Bielorussia e riesce ad arruolare anche nomi popolarissimi dello sport. Poi c’è l’Ungheria che sfida l’Ue mettendo in costituzione un articolo controverso e considerato discriminatorio. 

 

Oggi in pillole