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La rabbia di Salvini sui migranti e il copia-incolla del governo su Carige

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Saranno vere le tensioni della maggioranza e nel governo? Allora, in condizioni normali già le parole lette tra ieri e oggi sarebbero sufficienti a fare cadere una decina di governi. Ma, si è detto più volte, con questi attori il film prende pieghe imprevedibili. Comunque ci si vede al vertice di maggioranza, e questa non è mai una bella cosa, per mettere a punto il decreto con dentro un po' di tutto, una specie di parte cicciosa della manovra (aiuti ai poveri, ai disoccupati, pensioni anticipate, ripristino cda per Inps e Inail). A proposito, ma i decreti non dovevano avere oggetto unitario? Cioè non dovevano essere dedicati a una e una sola esigenza? Vabbè, che poi invece il governo ha affrontato in scioltezza il mega aiuto pubblico alla Carige, roba che avrebbe spaventato altri esecutivi, e invece è passata liscia tra i gialloverdi. Che cose strane, no?

  

  

Voi sarete a cena e avrete anche finito mentre il vertice andrà avanti. C'è una nuova bozza del decreto ma si può giurare che non sarà l'ultima. Anche perché in pentola si stanno attaccando tutti gli gnocchi governativi. Per essere più chiari: tutti i provvedimenti più importanti si tengono ormai, politicamente, uno con l'altro. La Lega vuole la legittima difesa e allora condiziona il reddito di cittadinanza e allora i 5 stelle tengono sotto scacco le pensioni e quindi la Lega esagera con lo stop ai migranti e quindi Conte tratta con l'Europa per conto suo. Insomma, uno gnoccone unico difficilissimo da masticare. Ma almeno, grazie anche alle scelte del governo di Malta, ecco che il caso dei migranti bloccati va verso la soluzione, alla quale, va detto, non ha contribuito in alcun modo il ministro dell'interno Salvini, limitatosi a lucrare in modo elettoralistico sulla vicenda come suo solito.

 

Allora i 5 stelle si coprono con la loro base, già provata dalla vicenda Carige (andate a vedere le reazioni ai post di Di Maio e scoprirete un mondo), e riecco qualche "no" di stampo ambientalista, ma il Foglio lo aveva già messo di fronte alle sue scelte impossibili. Ma va anche notato che il blocco alle operazioni di ricerca di idrocarburi nello Ionio arriva ora per quelle stesse licenze delle quali Di Maio aveva detto che erano intoccabili e che doveva mandarle avanti suo malgrado.

 

La banca Carige, dicevamo. Allora ne avete da dire. Intanto perché i soldi sono veri, 3 miliardi di garanzia, da vedere in futuro, ma 1,3 miliardi da mettere invece in un fondo immediatamente per consentire il finanziamento delle operazioni di mercato con cui dare operatività alla banca. Una buona operazione, o almeno dignitosa. Meno dignitoso il copia e incolla dei vecchi decreti di Gentiloni, per altro negato fino all'ultimo.

 

 

Salvini intanto è al lavoro per costruire, con la destra polacca, la nuova Europa.

 

 

Nella vicenda Fincantieri in Francia arrivano parole interessanti e argomenti molto ben fondati da Antonio Tajani.

 

Informazione di servizio da Nunzia Penelope.

 

 

La morte di Fernando Aiuti, l'addio a un uomo che ha speso una vita per ridare una speranza e lo ha saputo fare anche quando sembra che di speranza non ce ne fosse.