Obama in Regno Unito e l'inevitabile Hillary
Gli Stati Uniti sono un grande motore arrugginito e gocciolante olio, e Hillary Clinton, con la tuta blu indosso e un attrezzo da lavoro in mano, si tira su le maniche immaginando il lavoro da fare. “Può aggiustarlo?”, si chiede l’Economist, definendo nell’articolo all’interno la leader del Partito democratico americano “Poco amata e inarrestabile”. E’ la candidata inevitabile, quella che molti ritengono la più adatta per il ruolo, almeno in campo democratico, ma la domanda per ora resta inevasa: riuscirà Clinton a essere all’altezza dell’incarico?
Il presidente Obama in visita nel Regno Unito si comporta come il vero re inglese, indossa una corona, usa il premier David Cameron e il cancelliere dello Scacchiere George Osborn come paggetti e non degna nemmeno di uno sguardo la regina. Ma la cosa più insopportabile, per il magazine conservatore Spectator, è che Obama interferisca con la politica estera inglese, specie con i suoi appelli contro la Brexit.
Il ministro dell’Economia Emmanuel Macron lanciato nello spazio con un improbabile propulsore. Per il francese Courrier International, il giovame Macron è “il candidato della stampa straniera”, quasi più amato all’estero che in patria. Anche il Foglio, che segue Macron da tempi non sospetti, ha avuto modo di incontrarlo di recente.
E’ morto Prince, aveva 57 anni, e il New Yorker è sempre una spanna avanti a tutti.