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Una vera cancel culture

La morte di Mike Adams, costretto a dimettersi dall’università

Giulio Meotti

Per i suoi tweet “razzisti” e “sessisti” è stato allontanato dalla cattedra di Criminologia all’Università della Carolina del nord-Wilmington. Ipotesi suicidio

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Roma. “Questa settimana è morto un mio amico e le persone in tutto il paese hanno celebrato la sua morte”, ha scritto David A. French, noto columnist conservatore della National Review. Mike S. Adams si sarebbe sparato. Nel referto di morte del professore di Criminologia c’è scritto “ferita da arma da fuoco”. Un amico aveva chiamato il 911 dicendo che il professore di 55 anni era “molto stressato” e che non si vedeva in giro da giorni. Adams, che era docente di Criminologia all’Università della Carolina del nord-Wilmington, era stato costretto a dimettersi con decorrenza dal 1° agosto, a seguito di due petizioni studentesche che ne chiedevano l’espulsione per aver pubblicato commenti offensivi sui social. Anche l’Università ne aveva denunciato le parole “ingiustificabili”, mentre le petizioni macinavano 88 mila firme e l’ingresso della facoltà era dominato da una roccia con scritto “Licenziate Mike Adams”. Il 28 maggio, sull’onda delle proteste per George Floyd, il professore aveva scritto: “Non chiudete le università. Chiudete i dipartimenti non essenziali. Come gli studi sulle donne”. 

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Roma. “Questa settimana è morto un mio amico e le persone in tutto il paese hanno celebrato la sua morte”, ha scritto David A. French, noto columnist conservatore della National Review. Mike S. Adams si sarebbe sparato. Nel referto di morte del professore di Criminologia c’è scritto “ferita da arma da fuoco”. Un amico aveva chiamato il 911 dicendo che il professore di 55 anni era “molto stressato” e che non si vedeva in giro da giorni. Adams, che era docente di Criminologia all’Università della Carolina del nord-Wilmington, era stato costretto a dimettersi con decorrenza dal 1° agosto, a seguito di due petizioni studentesche che ne chiedevano l’espulsione per aver pubblicato commenti offensivi sui social. Anche l’Università ne aveva denunciato le parole “ingiustificabili”, mentre le petizioni macinavano 88 mila firme e l’ingresso della facoltà era dominato da una roccia con scritto “Licenziate Mike Adams”. Il 28 maggio, sull’onda delle proteste per George Floyd, il professore aveva scritto: “Non chiudete le università. Chiudete i dipartimenti non essenziali. Come gli studi sulle donne”. 

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Quando il cancelliere dell’università Jose Sartarelli aveva annunciato che Adams se ne sarebbe andato il 1° agosto, il professore aveva risposto con un tweet: “Molti giovani sono depressi perché è stato insegnato loro a sentirsi costantemente offesi”. Riferendosi alle proteste del movimento Black Lives Matter, Adams aveva scritto: “Il violento oltraggio dei bianchi liberal che scendono in strada non sarebbe stato possibile senza l’incoraggiamento degli estremisti accademici che hanno dirottato il sistema di istruzione superiore”. Sembrava amare le polemiche, dagli attacchi all’aborto (il suo ultimo tweet prima della scomparsa) alle critiche ai gruppi lgbt, tanto da essere diventato un eroe dell’America conservatrice di Rush Limbaugh.

    

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Nel 2016 Adams attaccò una leader studentesca locale, definendola “una strana guerriera della giustizia sociale musulmana”. Allora, l’università disse che se non erano d’accordo con i commenti di Adams, questi erano protetti dal Primo emendamento. Adams prese ripetutamente di mira gli studenti, come quando scrisse un articolo che recitava: “Se il tuo cellulare suona in classe o sei in ritardo, dovrai scrivere un testo di 2.500 parole (minimo) intitolato ‘La morte della civiltà nell’università postmoderna’. Non riceverai alcun credito per aver completato questo progetto”. Aveva pubblicato numerosi libri, da ultimo “Letters to a Young Progressive: How to Avoid Wasting Your Life Protesting Things You Don't Understand”, per la casa editrice conservatrice Regnery. A sostegno delle petizioni per la sua cacciata si erano mobilitate anche star locali del cinema, come Orlando Jones, e docenti di altre università, fra cui 270 criminologi. “Piangete Mike Adams, ma non imbellettate la sua retorica come semplicemente ‘controversa’, Adams era palesemente razzista, omofobo e sessista, e le sue stesse parole non lasciavano spazio all’interpretazione” ha scritto dopo l’annuncio della morte un collega di università, L. J. Randolph Jr. Fino a vere e proprie manifestazioni di aperto giubilo per la dipartita del professore: “Successo del 2020, essere sopravvissuto a Mike Adams”. Anne Sofie von Otter, la cantante lirica svedese di fama mondiale, ha incolpato la campagna del MeToo per il suicidio del marito, Benny Fredriksson: “Puoi spezzare una persona”, ha detto Von Otter. Anche Mike Adams era stato spezzato a dovere. E in troppi, forse, non vedevano l’ora che si autocancellasse. Come a Mosca nel 1937.

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