PUBBLICITÁ

Noi che prendevamo il gelato da Mennella con indosso la nostra Brooks

Riccardo Rossi

Trent’anni passati in camicia, tra oxford, button down e slim fit

PUBBLICITÁ

La prima Brooks non si scorda mai! A 16 anni, quando si andava all’alba in motorino da Anzio, dove si era in vacanza, fino a Latina, col Ciao o con la Vespa, in due su quelle selle corte, al mercato americano dell’usato, per trovarne una sola, piccola, lisa, bucata, ma “americana vera”, e urlare “è mia!” trattando le 1.500 lire con quella bestia che ti poteva spezzare in due con il solo sguardo anche se aveva solo un anno più di noi.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


La prima Brooks non si scorda mai! A 16 anni, quando si andava all’alba in motorino da Anzio, dove si era in vacanza, fino a Latina, col Ciao o con la Vespa, in due su quelle selle corte, al mercato americano dell’usato, per trovarne una sola, piccola, lisa, bucata, ma “americana vera”, e urlare “è mia!” trattando le 1.500 lire con quella bestia che ti poteva spezzare in due con il solo sguardo anche se aveva solo un anno più di noi.

PUBBLICITÁ

 

La sera stessa te la mettevi per andare a prendere un gelato da Mennella, al porto, e ti sentivi più fico di tutti, sperando che la biondina con il rossetto che ti faceva impazzire ti chiedesse “l’hai comprata oggi?” per dirle “no, è da un po’ che ce l’ho, carina vero?”. Quando tornavi dalle vacanze, la foto più bella era quella con la camicia celestina, non era un celeste qualsiasi, era quello dei cieli di primavera, quello della tua Brooks. La prima. E le altre? Quelle a righe? Te le avevano regalate tornando dagli States, due: una blu e una rossa, le “pencil stripes”, e anche loro le riservavi per le occasioni speciali: una te la sei messa all’esame di maturità per sentirti come Robert Redford in “Come eravamo”. Non eri biondo come lui, ma all’uscita dall’orale volavi urlando di gioia, per la morte del liceo e per il tuo primo vero giorno di vita, mentre lei ti sbuffava un po’ fuori dalla cintura dei pantaloni. 

 

PUBBLICITÁ

 

E poi quando l’armadio della tua camera è diventato il guardaroba di casa tua, a quelle Brooks hai dedicato i cassetti monomarca e hai cominciato a capire i nomi dei tessuti: “oxford”, bella, “pesantona”, la prendevi e la sentivi tra le tue mani, ti sentivi forte come lei, poi hai scoperto il “pin point”, leggera, elegante, quella dell’Avvocato, con i button down slacciati, come l’Avvocato, “ma le punte del colletto vanno in su” e tu le inamidi, come l’Avvocato, devi essere come l’Avvocato! Poi hai cambiato taglia, da 16-34 sei passato a 16,1/2-34, ancora non hai capito come, ma il collo ti si è gonfiato (nel frattempo ti stavi sposando) e il colletto non si chiudeva più. Poi sono cambiati i tagli, dalle “regular fit” (che erano larghe come sacchi) sei passato alle “slim fit” (ti stavi separando e ti sei dimagrito). Poi sono uscite le “non-iron”. E non ci hai capito più niente. Come “non-iron?”, “Non le deve stirare”, “ma che dice? Io le voglio stirare!”. Ne avevi comprate tre, te ne sei accorto tardi e le hai regalate a qualcuno perché non te le volevi mettere: “Sono dure”. Chiedevi ai tuoi amici, quelli con i quali andavi al mercato di Latina “ma ti piacciono?”, “No!”, ti dicevano tutti, e hai scoperto che il filo prima di essere tessuto era imbibito di amido e anche se l’avessi lavato a 90°, non l’avresti piegato. Per anni hai cercato le “iron” tenendoti care le vecchie. Quelle che non avevi ancora regalato a tuo figlio. Che ti ricorda tanto te davanti a Mennella 30 anni fa. Chiude Brooks Brothers? Per noi rimane aperto. Comunque. Aspettando le “iron”. Hai visto mai che si salva?

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ