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Le navi dei migranti continuano ad attraccare nei nostri porti (aperti)

Luca Gambardella

Tre sbarchi con oltre cinquanta persone nel giro di poche ore tra Lampedusa, Teulada e Leuca; altri 41 dispersi al largo della Libia. Ma stavolta non c'entrano le ong e Salvini non commenta

Nelle ultime ore oltre cinquanta migranti hanno raggiunto le coste italiane in tre sbarchi distinti tra Sicilia, Sardegna e Puglia, mentre altre 41 risultano disperse al largo della Libia. Solo la settimana scorsa il sequestro da parte della Guardia di Finanza della nave Mare Jonio dell'ong Mediterranea Saving Humans aveva innescato l'ennesimo caso politico, con il ministro dell'Interno Matteo Salvini pronto a ribadire che i porti italiani sono chiusi. Ma come dimostrano i tre sbarchi recenti sulle coste italiane, la pressione migratoria dall'Africa settentrionale e il mare calmo sembrano essere più forti degli spot elettorali del governo gialloverde.

   

Un dato significativo è che tutte e tre le imbarcazioni hanno raggiunto le coste italiane in totale autonomia, sfuggendo ai controlli delle motovedette della Guardia costiera o della Guardia di finanza (a differenza di quanto avvenuto con nave Mare Jonio) e senza alcun clamore da parte del governo e della stampa. Infine, tutti e tre i barconi sono partiti e arrivati in totale assenza del presunto pull factor delle ong, come invece sostiene da tempo il governo italiano: al momento è in navigazione nel Mediterraneo solo la Alan Kurdi dell'ong tedesca Sea Eye, che in queste ore però si trova vicino alle coste tunisine, lontana dalle rotte seguite dai tre barconi. 

  

  

La nave scomparsa

Il vuoto di notizie su chi parte e chi muore al largo della Libia ha ormai reso impossibile appurare con certezza i singoli eventi sar (search and rescue) nel Mediterraneo centrale. La nave Mare Jonio, mentre era sequestrata al porto di Lampedusa, ha diffuso un alert ricevuto dal comando Mrcc di Roma - cioè dal Comando generale della capitanerie di porto - che parla di un barcone con a bordo una quarantina di migranti partito da Sabrata, in Libia, lo scorso 23 marzo. Nessuno ha avuto più notizie di questa imbarcazione, né delle sorti di chi si trovava a bordo. Secondo Flavio Di Giacomo, portavoce dell'Organizzazione internazionale per le Migrazioni (Oim), i 41 a bordo non sono stati intercettati dalla Guardia costiera libica e non si hanno notizie di operazioni di salvataggio nella zona. Come è già successo altre volte, i libici non hanno condiviso alcuna informazione sul caso. Spesso, come è già accaduto da gennaio a oggi, si viene a conoscenza dei naufragi solo perché giorni dopo la corrente trascina i morti a riva.

  

Lampedusa

I migranti sbarcati ieri sull'isola sono 16, tra cui un bambino e una donna. L'imbarcazione è arrivata direttamente nel porto, alla Madonnina, poco distante dalle motovedette della Guardia costiera ormeggiate. Nessuna intercettazione al largo dell'isola, nessun blocco all'accesso. "Come vedete i porti sono aperti", ha detto il sindaco Salvatore Martello. "Perché nel caso dello sbarco di oggi nessuno ha fermato la barca?". La settimana scorsa, il sindaco di Lampedusa ha criticato l'atteggiamento molto più aggressivo riservato dalle autorità nei confronti della Mare Jonio, costretta alla fonda al largo dell'isola con mare mosso e 49 migranti a bordo. 

  

Leuca

A Santa Maria di Leuca, in Puglia, è arrivata una barca a vela con a bordo 25 migranti, tra cui quattro donne, una di queste era incinta, e sei minori. Sono tutti di nazionalità turca e irachena ed erano in mare da cinque giorni. Sono stati intercettati dalla Guardia di Finanza a poche miglia dalla costa salentina. Anche in questo caso, il porto era aperto.

 

Teulada

Tutti e 13 i migranti sbarcati a Teulada, nel sud della Sardegna, sono algerini. In questo caso la nave ha toccato terra nei pressi di una spiaggia del Sulcis e i migranti sono stati intercettati dai carabinieri solo dopo che erano scesi a terra. Ora sono stati condotti nel centro di prima accoglienza di Monastir, vicino Cagliari.

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  • Luca Gambardella
  • Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.