Foto Carabinieri Ros, via Ansa

È morto Matteo Messina Denaro

Il boss della mafia era ricoverato all'ospedale dell'Aquila per un tumore al colon. Era stato arrestato a gennaio dopo 30 di latitanza

È morto in ospedale all'Aquila Matteo Messina Denaro, aveva 61 anni. L'ultimo boss stragista di Cosa Nostra soffriva di una grave forma di tumore al colon che gli era stato diagnosticato mentre era ancora in latitanza, ben prima del gennaio 2023 quando venne arrestato. Era stato proprio il cancro a permettere i carabinieri del Ros e la Procura di Palermo sulle tracce del boss, riuscito a sfuggire alla giustizia per 30 anni. Dopo la cattura, Messina Denaro è stato sottoposto alla chemioterapia nel supercarcere dell'Aquila dove gli è stata allestita una infermeria attigua alla cella.

   

     

Le condizioni di salute del padrino della mafia sono state sin da subito valutate gravissime dall'equipe di oncologi dell'ospedale abruzzese. Nei 9 mesi di detenzione, Matteo Messina Denaro è stato sottoposto a due operazioni chirurgiche legate alle complicanze del cancro. Dall'ultima non si è più ripreso, tanto che i medici hanno deciso di non rimandarlo in carcere, ma di curarlo in una stanza di massima sicurezza dell'ospedale, trattandolo con la terapia del dolore e poi sedandolo.

L'ospedale e i carabinieri hanno fatto sapere che prima di perdere coscienza Matteo Messina Denaro ha incontrato alcuni familiari e dato il cognome alla figlia Lorenza Alagna, avuta in latitanza e mai riconosciuta. La ragazza, che aveva incontrato il padre per la prima volta in carcere ad aprile, insieme a una delle sorelle del capomafia e alla nipote Lorenza Guttadauro, che è anche il difensore del boss, è stata al suo capezzale negli ultimi giorni. Venerdì, sulla base del testamento biologico lasciato dal boss che ha rifiutato l'accanimento terapeutico, gli è stata interrotta l'alimentazione ed è stato dichiarato in coma irreversibile. Nei giorni scorsi la direzione sanitaria della Asl dell'Aquila ha cominciato a organizzare le fasi successive alla morte del boss e quelle della riconsegna della salma alla famiglia, rappresentata da Lorenza Guttadauro e Lorenza Alagna.

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