"E il settimo colle di Roma qual è?" Siparietto BoJo al G20

Grande appassionato di antichità romana, il premier britannico prova a elencare tutti i sette colli ma ne sbaglia uno e ne dimentica un altro. Il suggerimento (sbagliato) di Draghi

Tra le iniziative che ha adottato quando era sindaco di Londra c'è la reintroduzione del latino nelle scuole pubbliche inglesi della Greater London. Boris Johnson è un grande appassionato della storia e della cultura di Roma, sulla quale ha scritto anche un importante saggio intitolato Il sogno di Roma – La lezione dell'antichità per capire l'Europa di oggi, edito in Italia da Garzanti. Il premier britannico, durante il photocall al Quirinale in occasione della cena con i capi di stato e di governo intervenuti a Roma per il G20, ha provato a elencare i sette colli di Roma. La lista canonica dei colli, come riportati da Cicerone e Plutarco, sono: Aventino; Campidoglio; Celio; Esquilino; Palatino; Quirinale; Viminale. Johnson li ricorda quasi tutti correttamente. Sbaglia su "Laterano" – che non è un colle ma la zona di Roma dove sorge il complesso monumentale che fa capo alla basilica di S. Giovanni – e poi non riesce a ricordare l'ultimo nome. La scelta potrebbe cadere sul Celio o sul Palatino, quello che guarda sul Foro Romano e sul Circo Massimo, dove nacque la parte più antica della città. Il suggerimento che arriva da Mario Draghi però è sbagliato: Colle Oppio, infatti, non è uno dei sette colli canonici ma è una delle tre alture che, con Fagutal e Cispius, costituivano l'Esquilino, il colle più alto e più esteso.

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