L'addio alle primule di Arcuri ci fa risparmiare 189 milioni di euro

Redazione

La spending review di Figliuolo sul piano vaccinale taglia costi per 345 milioni di euro: non solo i padiglioni floreali ma anche la rinegoziazione di diversi contratti, tra aghi, siringhe e stoccaggio merci. Intanto la campagna procede spedita. Obiettivo: vaccinare l'80 per cento della popolazione entro settembre

La campagna vaccinale in Italia procede spedita e rispetto alle previsioni dell’ex commissario Domenico Arcuri costerà 345 milioni di euro in meno. A spiegare nel dettaglio i risparmi ottenuti dalla revisione del piano vaccinale è stato il generale Francesco Paolo Figliuolo, audito lunedì in commissione Bilancio alla Camera. In un’ottica di razionalizzazione e spending review, il primo peso morto a essere tagliato sono state le primule, le strutture che sarebbero dovute servire alla somministrazione dei vaccini secondo il piano Arcuri. "L'annullamento della procedura di gara e quindi dell'intera progettualità relativa alla fornitura dei padiglioni temporanei destinati alla somministrazione dei vaccini", ha detto Figliuolo, comporta "un risparmio presunto di 189 milioni di euro".

 

Non solo. Il nuovo commissario ha spiegato che dallo scorso marzo si è ottenuto un risparmio di 122 milioni di euro al mese grazie alla rinegoziazione dei prezzi praticati per lo stoccaggio merci e anche sul fronte della fornitura di aghi e siringhe si è riusciti a tagliare alcune spese pari a 1,5 milioni di euro.

 

Di fronte a questi tagli l’efficienza del sistema sanitario nel portare avanti la campagna vaccinale non ha subito alcun contraccolpo, anzi. Sabato e domenica scorsi sono state superate per la prima volta le 600mila somministrazioni giornaliere, complici anche gli open day organizzati in diverse regioni. Si tratta di un picco, mentre la media settimanale di dosi somministrate ogni giorno in Italia è di 520.950 (dato aggiornato al 7 giugno). Oggi le persone che hanno concluso il ciclo di vaccinazione sono il 22,12 per cento della popolazione, mentre il 42,87 ha ricevuto la prima dose. Ma l’obiettivo, ha detto ancora il generale Figliuolo, è avere l’80 per cento della popolazione vaccinata a settembre: si tratterebbe di 54 milioni di italiani, compresi i ragazzi nella fascia d’età 12-15 anni. La primavera dei vaccini sembra essere arrivata anche senza primule.