La Regione Lazio schiera l'esercito per i tamponi

Gianluca De Rosa

Diciannove team di medici e infermieri militari da domani a lavorare nei drive-in e nelle Asl di Roma e della regione. Uscar e Asl sono sempre più in affanno sia a effettuare che ad analizzare i test

Diciannove team di medici e infermieri militari del Comando operativo interforze della Difesa hanno svolto questa mattina all'istituto Spallanzani un breve corso di formazione. Da domani mattina saranno nei drive-in e nelle Asl di Roma e del Lazio per dare una mano ai medici e agli infermieri delle Uscar, le unità speciali di continuità assistenziale regionale, che da giorni lavorano senza sosta per effettuare ed elaborare i tamponi. Un nuovo tentativo per cercare di non perdere del tutto dalle mani il bandolo del tracciamento del contagio. La metafora guerresca per l'epidemia da coronavirus in Lazio si fa dunque quanto mai calzante.

 

Negli ultimi tempi la sanità regionale elabora mediamente 23mila tamponi al giorno, ma con l'avanzare dell'epidemia e l'aumento dei casi la necessità di tracciamento, e dunque di nuovi tamponi, cresce anch'essa senza sosta. E così in attesa di riuscire a coinvolgere davvero i medici di base per l'esecuzione dei tamponi presso gli studi medici, la Regione ha deciso di chiamare, letteralmente, l'esercito. D'altronde Uscar e Asl sono sempre più in affanno. E non solo per le interminabili code ai drive-in coattivamente interrotte dalla Regione Lazio che da martedì ha imposto l'obbligo di prenotazione per effettuare il test, ma anche per la difficoltà a lavorare tutti i campioni. Tant'è che se la prenotazione ha cancellato il problema delle file, non si sono però interrotte, le disfunzioni del sistema. Da quasi una settimana molti utenti lamentano il ritardo nell'invio dei risultati dei tamponi rapidi - in teoria elaborabili in mezz'ora - che arrivano però anche dopo cinque giorni. Inoltre, l'obbligo di prenotazione ha reso da martedì molto difficile effettuare il tampone. In teoria basterebbe avere con sé ricetta medica e codice fiscale, inserirli sul portale prenota-drive.regione.lazio.it, scegliere se recarsi al drive-in a piedi e in auto, e il gioco è fatto. Di fatto, però, a molti utenti il sistema risponde con un errore "Prescrizione non trovata". Mentre a chi riesce ad accedere capita sempre più di frequente di trovare tutti i drive-in ormai senza disponibilità e non prenotabile per altra data. "Quando si veniva senza prenotazione la fila di auto era interminabile, anche mille al giorno, ora ci sono 30-40 auto l'ora e si lavora dalle 8.30 alle 18", racconta un testimone che lavora al drive-in nell'ex manicomio del Santa Maria della Pietà. Così la soluzione obbligata diventa quella di recarsi all'unico drive-in dove, con la ricetta medica, è possibile ancora fare il tampone anche senza prenotazione, quello attivo h24 nel parcheggio lunga-sosta di Fiumicino. Anche perché pure nei laboratori privati che a metà ottobre la Regione ha autorizzato per l'esecuzione dei tamponi rapidi a 22 euro la situazione è difficile. L'impennata di richieste ha saturato la lista degli appuntamenti. E così, in quasi tutte le strutture, non si riesce a trovare una disponibilità prima del 15 di novembre. Anche se alcuni si sono attrezzati: con un sovrapprezzo il tampone si fa a domicilio superando le file.

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