Cosmopolitics

Il bacio rubato di Andrew Cuomo

Il governatore di New York era già in mezzo a uno scandalo sui morti per Covid nelle case di riposo. Ora ci sono due donne che lo accusano di molestie

Paola Peduzzi

Cuomo è stato scaricato da tutti: non è mai stato troppo amato dai democratici. Il confine tra provare a fare sesso con una donna e le molestie, e il tempo delle scuse

C’erano una volta i “Cuomosexuals”, i fan di Andrew Cuomo e di suo fratello Chris, attivissimi sui social media quando il governatore dello stato di New York e il giornalista della Cnn maneggiavano la pandemia in diretta tv, un affare di famiglia contro il Covid che pareva efficace, certamente più efficace di quell’altro affare, quello dei Trump. Ad aprile dello scorso anno, Andrew Cuomo era andato ospite del “The Ellen DeGeneres Show” e la conduttrice aveva ribadito la sua ammirazione per il governatore, ma anche per suo fratello. “Sì, ma lei preferisce me, non l’ha detto prima?”, rispose Cuomo e alcuni avevano rivisto nel governatore quel che tutti gli rimproverano: una presunzione da bullo. Ma erano i tempi delle groupie, e pochi ci fecero caso.

 

Oggi invece associare il nome di Cuomo (il governatore: il fratello non c’entra nulla) a “sexual” e al fascino non è più ammissibile, perché l’anti trumpiano per eccellenza, il democratico più potente della costa est degli Stati Uniti, è caduto in disgrazia. I ben informati dicono che si tratta di una vendetta politica che non dispiace agli stessi democratici che non hanno mai amato i toni duri e presuntuosi di Cuomo, che ridevano quando a pandemia ancora in corso pubblicava libri sulla leadership durante le emergenze, che non tolleravano le ambizioni spregiudicate del governatore. In realtà Cuomo si è messo nei guai da solo, prima manipolando i dati sulle morti da coronavirus giustificandosi con la peggiore delle ragioni: ero sotto pressione perché ero sotto attacco di Trump. Come a dire: ero sul fronte della battaglia contro il presidente, abbiate clemenza. Questo scandalo ha attecchito, i nemici di Cuomo, quelli cui lui ha urlato dietro (pare siano tantissimi), hanno iniziato a prendere le distanze dal governatore che voleva volare troppo vicino al sole. Poi sono arrivate le denunce di molestie sessuali, quelle da cui non ci si riprende più. Lindsey Boylan, che ha lavorato con il governatore dal 2015 al 2018, ha pubblicato un articolo su Medium in cui racconta le avances di Cuomo, in particolare un bacio rubato su una porta, che “mi ha scioccato”. Il governatore aveva “una cotta” per la Boylan, le avevano riferito, e non perdeva occasione per provarci con lei, invitandola a improbabili strip poker e cercando di toccarle gambe e sedere. Qualche giorno dopo, a denunciare Cuomo è stata Charlotte Bennett, venticinque anni, che in un’intervista al New York Times ha detto che il governatore continuava a chiederle se avesse mai avuto relazioni sessuali con uomini molto più vecchi di lei (Cuomo ha 63 anni) e le chiedeva dettagli sulla sua vita sessuale in generale. “Ero a disagio e spaventata”, ha detto la Bennett, “continuavo a chiedermi come ne sarei uscita e sapevo che avrei perso il posto”.


A perdere il posto ora potrebbe essere Cuomo, scaricato da tutti. Il governatore ha detto di essere dispiaciuto se ha messo a disagio le sue collaboratrici, ha cercato di tracciare una linea tra provare a fare sesso e molestare sessualmente, ma senza successo. E’ già difficile normalmente, figurati se hai quella fama lì, quella presunzione lì.

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi