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contro mastro ciliegia

Nirvana, piselli e pirloni

Maurizio Crippa

L'ex bambino della copertina di "Nevermind" è abbastanza matto da aver fatto causa per quella foto decenni dopo. Un tribunale americano molto più fuori di testa di lui ha sentenziato che in quell'immagine c'è della pedopornografia. Sipario

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Spencer Elden ora di anni trentadue deve essere un bel fuori di testa, se fino ai quindici anni era felice, come fosse la cosa più bella della sua vita, di essere il bambino col pisellino fluttuante di quella foto e invece a trenta pensò bene di fare causa a quel che resta dei Nirvana e a tutti quelli coinvolti nella celeberrima copertina del celeberrimo album. In cui lui compare ignudo a quattro mesi in una piscina di Pasadena. E dovrebbe solo ringraziare la vita (Gracias a la vida, cantava Violeta Parra) per non essere stato abortito, eventualità di gran lunga superiore nella Pasadena degli anni Novanta a quella di diventare parte di un monumento del rock. Il bizzarro ex pisellino dovrebbe ormai essersela messa in saccoccia, infatti la causa la perse. Non fosse che decisamente più fuori di testa di lui sono i giudici della Nona Corte d’Appello degli Stati Uniti: hanno stabilito che la causa intentata dal bimbo cresciutello può essere riaperta per la ripubblicazione dell’album, perché la foto potrebbe contenere immagini di abuso sessuale su minori. E il bimbo che galleggiava beatamente potrebbe essere stato, a sua insaputa per alcuni decenni, vittima di pornografia minorile. Sì, a riguardare bene la copertina di Nevermind, il pirla che spicca non è Spencer.

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