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CONTRO MASTRO CILIEGIA

La nuova occasione di Walter Mazzarri a Napoli, sbucata dal nulla

Maurizio Crippa

La squadra napoletana con lo scudetto sul petto già mezzo scucito non è una favola bella. Ma Aurelio De Laurentiis, che rischia questa volta di perdere il trono, si diverte ad aggiungere un atto dopo l'altro a questa strana commedia

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"Ha smesso di piovere?", potrebbe essere il suo personale "dove eravamo rimasti?". Perché a quella scusa infelicissima, di un’infelicità rovinosa, "poi ha iniziato a piovere", è appeso il ricordo amaro per lui e per i Fratelli Bauscia di un finale venuto male. Poi c’è stato altro, non troppo altro, e ora a 62 anni, quota 103 è ancora lontana, Walter Mazzarri ha la sua nuova occasione, sbucata dal nulla, come in certi film coi vecchi attori che risalgono un’ultima volta a cavallo. E a Napoli non piove mai, o almeno meno che a San Siro. L’anno del Napoli con lo scudetto sul petto già mezzo scucito non è una favola bella, è una commedia triste. Ma un re mattocchio e autocratico come Aurelio De Laurentiis si diverte ad aggiungere un atto dopo l’altro.

L’ultimo è il richiamo dell’allenatore che fece adulto un Napoli preso per mano quand’era piccino, e portato fino alla Coppa Italia e in Europa. E ora un ritorno senza paracadute, prendere o lasciare, per una carriera rimasta un po’ lì, ma che si potrebbe riaprire. In fondo non ha nulla da perdere, e gli si augura ogni bene e che non piova. Per Mazzarri è sempre un pezzo di vita regalata in più. Chi rischia davvero di scivolare dal trono è rompersi l’osso del collo, è il re mattocchio di questa strana commedia napoletana. 

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