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Contro mastro ciliegia

Tendoni gonfiati. La retorica del “ci rubano il futuro” e la realtà

Maurizio Crippa

Per il responsabile dell’Unione degli universitari, i fuori sede “sono 700 mila in Italia, mentre i posti censiti sono solo 40 mila”. Una proporzione falsa e comunque inutile

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Più si gonfia la bolla-variazione sul tema di “ci rubano il futuro” o “ultima generazione letto”, come volete chiamarla, più si apparecchiano foto di tende e titoli da rotocalco su tragici studenti senzatetto (ma la capofila milanese, quella del Poli, l’altra sera se n’è andata a casa perché era stanchina, come Beppe Grillo: ma vaff!) e più aumenta la confusione. Perché la retorica narrativa uccide l’informazione. Ad esempio il Corriere apre il taccuino e lascia dire a un Nicolò Piras, responsabile dell’Unione degli universitari (militante di Potere al Popolo) che i fuori sede “sono 700 mila in Italia, mentre i posti censiti sono solo 40 mila. Assurdo”.

Peccato non sia così. E che due-cronisti-due glielo lascino dire senza batter ciglio è il vero assurdo. 700 mila circa sono i fuori sede, i quali innanzitutto non sono tutti a distanze siderali (c’è chi fa il pendolare, sì). E in ogni caso il rapporto da fare non è tra 700 mila e i 40 mila circa posti a disposizione. Anche a livello europeo, il termine di riferimento è attorno al 30-40 per cento del totale. Il presidente della Conferenza dei rettori, citando alla Stampa dati del governo Draghi, stima un fabbisogno di 30 mila alloggi. Secondo altre fonti, ne servono 70 mila. Tanti, sì. Ma il Pnrr ne promette 60 mila. Tra l’emergenza e l’eccitazione dei cronisti c’è una bella differenza. Forse.

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