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Contro mastro ciliegia

E una moratoria pannelliana sulla maternità surrogata?

Maurizio Crippa

Se gli scappati di casa che vogliono il "reato universale" sulla Gpa riflettessero, potrebbero proporre un modello "moratoria internazionale", come la supercazzola di Pannella sulla pena di morte: la pena capitale non è stata abolita, ma il dibattito è stato molto utile

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Se Eugenia Roccella, che ad ogni modo sa di che parla, ma soprattutto quegli scappati di casa dei suoi sodali di governo ci ragionassero un attimo, la pianterebbero con quest’idea assurda di trasformare la Gpa, gestazione per altri, in un reato universale che non può esistere, una roba che manda ai matti Riccardo Magi. Non solo perché sono i singoli Stati a legiferare, ma anche perché, come dicono i fact-checker, per reati che prevedono pene basse applicazioni erga omnes non si possono fare. Però potrebbero provare con una moratoria internazionale, il modello supercazzola che Pannella inventò contro la pena di morte. Anche la pena di morte non poteva diventare reato “universale”, e infatti ancora non lo è: le esecuzioni vanno avanti, dall’America alla Cina all’Iran. Diranno che no, la moratoria era stata votata dall’Onu, e sai che roba: il solito pour-parler, appunto. Però ha avuto un successo di idee, e persino di universalistico messaggio, almeno dove la pena di morte era già vietata. Ma il dibattito, quello sì. Nel mondo gli stati che ora ammettono la Gpa sono una ventina, meno degli astenuti sulla moratoria. Agitare un po’ le idee, “ehi, pensiamoci un attimo”, potrebbe essere utile. Del resto anche Magi, che va ai matti per il reato, ha detto che su una regolamentazione sarebbe d’accordo.

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