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contro mastro ciliegia

La brutta soap opera Messina Denaro

Maurizio Crippa

C'era puzza di telenovela da subito, ma dopo due settimane la stampa (o gli inquirenti?) stanno già raschiando il fondo del barile. Solo ieri due amanti: la nuova e la vecchia, indagata di nuovo. Ma chissenefrega di amanti, Viagra e vestiti da gagà?

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Fin dall’inizio, dall’outfit divenuto di #tendenza, dal gelataio e dalle pillole blu (conteranno come prova più delle bombe?), altro che Trattativa, si è sentita puzza di soap opera. Senza nemmeno l’estro delle serie su El Chapo. Ma adesso, dopo due sole settimane, i giornali stanno già raschiando il fondo del barile. E Dio non voglia anche gli investigatori. Dopo l’auto comprata senza usare il Pos, dopo che ci sono più covi che case in tutto il paese, i poster del Padrino e i vestiti da gagà, il titolo di ieri era: “L’amante segreta di Messina Denaro: ‘Ci siamo visti, non sapevo fosse lui’”. Superato sui siti, ma solo in serata, dalla nuova puntata: “Perquisita la casa di Maria Mesi, storica amante di Messina Denaro: è indagata”.  Quindi le amanti sono almeno due, buttate lì per il bulimico pubblico del pomeriggio televisivo. Ma a chi mai dovrebbe fregare, ai fini della mafia, se l’amante (nuova) andava a casa sua e adesso invece va spontaneamente in questura “dopo essersi resa conto”? (“Signora, lei è una donna molto distratta”, cantava Faber). Invece la “ex amante del boss” era già stata arrestata nel 2000 e condannata per favoreggiamento aggravato, ma la Cassazione annullò l’aggravante, con cedendo “il rapporto sentimentale”. Ecco, di tutto questo, della soap, del boss e delle sue amanti, chissenefrega?

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