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contro mastro ciliegia

Fuga di notizie? In Belgio no

Maurizio Crippa

Martedì il Soir e il settimanale Knack hanno pubblicato dettagli di una relazione del giudice Michel Claise. In Italia non ci avremmo fatto nemmeno caso, è la normalità del mercimonio tra pm e stampa. Ma a Bruxelles, ohibò, qualcuno ha la forza di incazzarsi

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Gli avvocati della moglie e della figlia di Antonio Panzeri, prima di cedere alla richiesta di estradarle in Belgio, hanno giocato una carta che a noi italiani, paese di nere galere, sembra scontata: verificare le condizioni delle carceri belghe. A Bruxelles saranno rimasti forse un po’ basiti. Perché lì sono un paese un tantino più serio in fatto di giustizia, politica e anche circo mediatico. Così ad esempio ieri la procura federale ha fatto sapere che potrebbe aprire un’inchiesta non a strascico sulle vacanze di tutti quanti gli europarlamentari, anche di quelli soltanto “nominati”, come al “Grande fratello”. No, un’inchiesta sulle troppe fughe di notizie sulla stampa che rischiano di danneggiare le indagini. Si indagherà sull’origine di queste fughe di notizie, altro che “bavaglio alla stampa”. Martedì il Soir e il settimanale Knack hanno pubblicato dettagli di una relazione del giudice Michel Claise. In Italia non ci avremmo fatto nemmeno caso, è la normalità del mercimonio tra pm e stampa. Ma in Belgio, ohibò, qualcuno ha la forza di incazzarsi. “E’ raro che così tante informazioni sensibili arrivino alla stampa quando l’indagine è appena iniziata”, scrive l’Echo. (Ah, assieme ai due giornali belgi, quello italiano fornito di dettagli era Rep., noblesse oblige). 

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