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contro mastro ciliegia

Paolo Cognetti, populismo e montagne verdi

Maurizio Crippa

La surreale intervista d'alleggerimento di Rep: politica all'orzata rinfrescante mentre crolla tutto, molto più del ghiacciaio della Marmolada. Puoi essere anche il Grande Scrittore da Strega, ma sul clima la trana resta quella: non piove, governo ladro

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Comprensibile che in una giornata come quella di ieri, torrida e terribile ma allo stesso tempo grottesca e sciamannata, i giornali vadano alla ricerca del pezzo di colore, di un’oasi di fresca banalità. A Rep. hanno preso la scorciatoia, crisi politica + caldo, e hanno cavato da un vuoto d’aria in altura un’intervista a Paolo Cognetti, scrittore che con le montagne ha vinto lo Strega, per parlare di politica. Titolo: “Gioco irresponsabile la vera crisi è quella climatica”. E la supercazzola è pronta come un’orzata. La pertinenza montanar-politica non è chiarissima, potevano anche intervistare Dybala e fargli dire “la vera crisi è la scomparsa del trequartista”. Ma il giornalismo è sintesi e fanno pure lo strilletto: “La politica risolva l’emergenza siccità”. Che essa così è una scemenza, non si può credere che uno scrittore da Strega l’abbia detta. Infatti non la detta, non proprio così. E’ intellettuale, dunque dice che Draghi parla del gas “invece di indicare altre fonti energetiche”. Che lo potrebbe dire pure Conte, che però lo Strega non lo vincerà mai. Ma che importa, alla domanda “che cosa desidera dalla politica italiana?”, risponde: “Siamo di fronte a un grave problema con l’acqua”. Perché puoi anche essere il Grande Scrittore di Montagna, ma la trama è: non piove, governo ladro.

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