contro mastro ciliegia
Una bontà di platino per la Regina
Magnifici simboli al giubileo britannico, e giochi di specchi per un'istituzione che cambia senza cambiare mai. Settanta anni fa c'era un principe che fumava in abiti da parata, ieri un nipotino annoiato. Ma anche la regina è cambiata, per salvare la sua monarchia
Senza mancare di rispetto alla nostra Gracious Republic onorata ieri dal re-presidente Sergio I (copyright Marcello Sorgi) né allo spettacolo delle Frecce tricolori, ieri a Londra iniziava con volo delle Red Arrows la fiesta mobile del Platinum Jubilee di Elisabetta, settant’anni sul trono d’Inghilterra e una meraviglia di simbologie. Ma anche di spigolature che la memoria fotografica sa regalare, a proposito di una firm che ha saputo cambiare molte volte senza cambiare mai. Una foto dalla bella gallery sul sito della Stampa. Il primo affaccio al balcone di Buckingam Palace di Elisabetta, in alta uniforme, per il Trooping The Colour 1952. Dietro lei c’è un “royal worker” in divisa, alto e distratto, che fuma una sigaretta come se fosse al club e non al centro dell’Impero. Ieri c’era un nipotino che s’annoiava, e tutti ridevano. L’evoluzione della magnifica informalità della regalità. Cambiano anche le regole d’ingaggio. Elisabetta è una buona nonna, Harry e Meghan, non più “workers”, c’erano, ma dietro a una finestra. E per oggi, a St.Paul, il figlio reprobo Andrea, aka il duca di Pork, non ci sarà per un tempestivissimo attacco di Covid. Altro segno che settant’anni sul trono hanno reso più umana anche la Regina di Platino; a Diana, per dire, l’avrebbe fatta inseguire dai paparazzi in un tunnel.
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