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contro mastro ciliegia

Una bontà di platino per la Regina

Maurizio Crippa

Magnifici simboli al giubileo britannico, e giochi di specchi per un'istituzione che cambia senza cambiare mai. Settanta anni fa c'era un principe che fumava in abiti da parata, ieri un nipotino annoiato. Ma anche la regina è cambiata, per salvare la sua monarchia 

Senza mancare di rispetto alla nostra Gracious Republic onorata ieri dal re-presidente Sergio I (copyright Marcello Sorgi) né allo spettacolo delle Frecce tricolori, ieri a Londra iniziava con volo delle Red Arrows la fiesta mobile del Platinum Jubilee di Elisabetta, settant’anni sul trono d’Inghilterra e una meraviglia di simbologie. Ma anche di spigolature che la memoria fotografica sa regalare, a proposito di una firm che ha saputo cambiare molte volte senza cambiare mai. Una foto dalla bella gallery sul sito della Stampa. Il primo affaccio al balcone di Buckingam Palace di Elisabetta, in alta uniforme, per il Trooping The Colour 1952. Dietro lei c’è un “royal worker” in divisa, alto e distratto, che fuma una sigaretta come se fosse al club e non al centro dell’Impero. Ieri c’era un nipotino che s’annoiava, e tutti ridevano. L’evoluzione della magnifica informalità della regalità. Cambiano anche le regole d’ingaggio. Elisabetta è una buona nonna, Harry e Meghan, non più “workers”, c’erano, ma dietro a una finestra. E per oggi, a St.Paul, il figlio reprobo Andrea, aka il duca di Pork, non ci sarà per un tempestivissimo attacco di Covid. Altro segno che settant’anni sul trono hanno reso più umana anche la Regina di Platino; a Diana, per dire, l’avrebbe fatta inseguire dai paparazzi in un tunnel.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"