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Contro mastro ciliegia

Un "direttore automatico" per la Lega

Maurizio Crippa

La comparsa del maestro Vessicchio significa che è ora di occuparsi della vera elezione che piace agli italiani. Il suo collega Vince Tempera ha svelato un "trucco" delle orchestre di Sanremo che potrebbe aiutare molto il pasticcione capo del Carroccio

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Quando sui giornali ricompare la barbona grigia di Beppe Vessicchio, che ai più vecchi ormai ricorda il Verdi che c’era sulle millelire, significa che i giorni della merla sono l’ultimo ostacolo verso il sole in Riviera. Quest’anno è soprattutto il segnale che è ora di archiviare quello spettacolaccio loffio che sta occupando da una settimana gli schermi a reti unificate: sta per iniziare la vera Elezione Nazionale.

 

Stavolta però il maestro Vessicchio è comparso per dire che è chiuso in casa col Covid, ma che spera di farcela: la data è martedì, e per allora dovrebbero essere risolte le due questioni cruciali: la Repubblica con un presidente e gli italiani (due cose diverse, dài!) con il loro direttore preferito. Sanremo e politica. Intervistato da Rep., un altro maestro, Vince Tempera, ha detto che non dirige più all’Ariston, che gusto c’è ormai? “Negli ultimi anni le esibizioni avvengono spesso con l’ausilio di finti direttori d’orchestra”. Finti? Com’è possibile? “Vengono utilizzate molto le sequenze: basta alzare un braccio e la sequenza parte, l’orchestra allora segue e suona”. Mamma mia. Però, ad esempio: se sul podio del centrodestra, invece di un direttore stonato ce ne fosse uno magari pure automatico, ma che sappia dirigere la banda?

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