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contro mastro ciliegia

Natale in casa Draghi

Maurizio Crippa

Così, bipartisan e sornione, il premier ha liquidato i politici fessacchiotti che volevano tendergli un tranello: dirà Buon Natale come un vero patriota o no? Cincin

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"Finito questo, volevo soltanto dirvi Buon Natale e anche buone feste a tutti”. Lo stato di emergenza senza nemmeno votare, e anche lo stato di necessità. Tutto concederemmo, e volentieri, a un presidente del Consiglio che ieri, dopo aver assorbito senza una smorfia lo sconfortante stato dell’arte dei nostri politici, gli sterminati interventi di deputati che anziché occuparsi di Omicron, anziché inchinarsi alle imprese del generale Figliuolo, si perdevano in scemenze e chiacchiere tipo “non poter dire buon Natale alle persone o non poter affermare queste nostre radici cristiane”, ha risposto con un garbo sornione. Pensando di essere più scaltri di Bertoldo, i nostri politichetti – tendenza Natale del conservatori o giù di lì – hanno provato a tendergli un tranello. A lui. A Mario Draghi. Chissà se dice buon Natale, se si dimostra un vero patriota, o se si inchina al correttismo laicista. Ma lui, che proprio fesso non è, ha salutato nel più europeo e bipartisan dei modi: buon Natale e anche buone feste. Cincin.

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