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contro mastro ciliegia

Nino e Pierantonio, i due bravi fratelli di Lecco

Maurizio Crippa

Nino Castelnuovo è morto ieri a Roma. Era diventato il più famoso attore mai nato a Lecco. Aveva un fratello operaio e del Pci, ucciso a una Festa dell'Unità da Antonio Musolino, anch'egli con un fratello famoso: Vincenzo, boss della ’ndrangheta. Due bravi, di quelli che facevano paura a don Abbondio

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C’erano due bravi fratelli a Lecco. Uno si chiamava Nino, era un attore più bravo di quel che comunemente si ricorda, ma comunemente si ricorda soprattutto che era stato il Renzo della televisione, nel 1967, nello sceneggiato di Sandro Bolchi. Così era diventato l’attore probabilmente più famoso mai nato a Lecco, borgo ormai diventato città più fertile per scienziati e alpinisti, interpretando l’unico personaggio lecchese degno di memoria di tutta la letteratura: il Lorenzo che tutti chiamavano Renzo.

Francesco che tutti chiamavano Nino aveva un fratello, si chiamava Pierantonio e a Lecco invece faceva l’operaio, era militante del Pci e aiutava alle Feste dell’Unità del rione operaio di Castello. Una sera del 1976 invitò pacatamente un gruppo di giovinastri che disturbavano la festa ad abbassare la voce. Ma lo aggredirono, e con un pugno uno che si chiamava Angelo Musolino lo uccise. Anche Musolino aveva un fratello famoso, Vincenzo, che diventerà boss della ’ndrangheta lecchese, e un parente potente, un conte cognato. Non erano bravi fratelli i Musolino, erano solo dei bravi: di quelli che facevano paura a don Abbondio, ma non a bravi fratelli come Pierantonio e Nino. Che è morto ieri a Roma a 84 anni. (Thanks @martacagnola che ha segnalato la storia).

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