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contro mastro ciliegia

Dimmelo con Eresia. Ecco cosa c'è nel best seller amato dai no vax

Maurizio Crippa

Il libro del complottista e no vax dottor Massimo Citro Della Riva è in cima alle classifiche di vendita. Ma non è una "coincidenza". Ecco come funziona la sua lingua malata e piena di parole acchiappacitrulli come "teoremi", "Sistema" , "paura", "pseudoscienza", e di domande fasulle:  "E' un caso che?"

“Potrebbe voler dire che in quel punto del tempo è insita una qualche importanza cosmica. Ma potrebbe anche essere un’incredibile coincidenza”. (Emmett “Doc” Brown, “Ritorno al Futuro 2”)


"Strane coincidenze”, è l’espressione che si trova già nella premessa del libro, dopo una prefazione del pope  autocefalo e teorico complottista Alessandro Meluzzi e una citazione dedicata all’“inganno del politicamente corretto” addebitata a Ettore Gotti Tedeschi: forse la religione è davvero il Covid dei popoli. Poi arriveranno, capitolo dopo capitolo, i “teorici delle coincidenze”, le “troppe coincidenze”, “l’ennesima ‘casuale’ coincidenza”: una ventina di ricorrenze per il lemma preferito da tutti coloro per i quali  2 + 2 non fa mai quattro, ma sempre complotto. L’ironia di “Doc” Brown sulle fumisterie della pseudoscienza non ha più corso legale, nell’epoca in cui un medico-storico-sceneggiatore-psicoanalista cultore di medicine alternative, al secolo Massimo Citro Della Riva, arriva in cima alle classifiche con un libro in cui si sostiene che il Covid si poteva curare benissimo con l’idrossiclorochina e con la vitamina C, ma c’è stato un complotto del “Sistema” (maiuscolo, 121 occorrenze in 300 pagine: una ogni tre pagine, in pratica il vero tema del libro). Un “Sistema” che prima ha prodotto il virus e poi organizzato la risposta. Sfruttando le “pseudoscienze”, gli “pseudovirus” (è pieno di “pseudo”, il libro) per poi mettere in atto “strategie di persuasione” improntate all’“arte della falsità”. Il libro si chiama “Eresia - Riflessioni politicamente scorrette sulla pandemia”, lo pubblica quello strano agglomerato propulsore di fake antiscientifiche che risponde alla sigla Byoblu. La fatica di leggerlo, per i cultori della fantascienza e della neolingua, è ripagata abbondantemente dallo stupore per la scelta di parole e espressioni ricorrenti, di una costruzione retorica che risponde a una esplicita – grossolana, ma a giudicare dalle vendite efficace – strategia: “Eh, io ve lo dico… Ci avete mai pensato? Capite che…”. “Eresia” del dott. Citro è tutto costruito sul grande “teorema” del complotto. Un capitolo si intitola appunto “Teorema” e inizia con il paragrafo “E’ un caso che?”. Eh no, certo che non è un caso. Che il libro abbia tanto successo, non è però una incredibile coincidenza. Banalmente, chiunque vuol credere di essere vittima non di una malattia ma di poteri occulti (forti) che vogliono minare la democrazia, di Big Pharma,  trova qui tutto l’armamentario che serve. All’inizio Citro parte persino cauto, camuffandosi da normale: che cos’è un virus, la faccenda di Wuhan (è stato un virus chimera generato volontariamente, ovvio. E su questo potrebbe anche avere ragione). Ma dopo aver dipinto l’intera vicenda pandemica come “rappresentazione” e “farsa” (chiedetevi cosa c’è “dietro”: “dietro alle quinte”, “dietro alle irrefrenabili paure dell’élite”) e aver dedicato un capitolo a spiegare il complotto contro l’idrossiclorochina e le diete ipoglicemiche, screditate da “pseudoscienziati” solo per generare “paura” (52 occorrenze, altra parola magica) e costringere tutti ai vaccini, si entra nel vivo della “realtà alternativa” (questo invece è Doc). Tutto è “propaganda” (55 ricorrenze, parola-grimaldello). Nel vaccino c’è addirittura il “rischio del peccato antigienico originale” (la religione come Covid dei popoli). C’è il 5G, una fake ma proposta come teoria plausibile, che siano state le sue onde, che interferiscono con il Dna, a diffondere il virus. Il senso del libro sta nella parola “teorema”, che compare quasi a ogni capitolo.

Scrive Citro: “Se il teorema è corretto, la volontà del Sistema era scatenare uno stato di terrore che autorizzasse il potere dittatoriale, impoverisse le nazioni e le costringesse alla vaccinazione d’urgenza”. Perché il lettore in cerca di una narrazione facile e colpevolizzante non dovrebbe crederci? Il Covid non è un virus ma “arma biologica”. Un libro pieno di “come mai?”, di “troppi dubbi”. E se il lettore dopo 300 pagine fosse ancora dubbioso, ha la spiegazione filosofica: “Il teorema di questa possibile ricostruzione è politicamente ‘scorretto’”, per questo cercano di non farvi credere ai “veri” fatti. Cercano,  chi? Ma perbacco, quelli che vogliono costruire il “Mondo nuovo”! Mica saranno tutte coincidenze, no?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"