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contro mastro ciliegia

Trisulti è libera! E poi?

Maurizio Crippa

Il Consiglio di Stato ha annullato la (bislacca) concessione del ministero della Cultura a Steve Bannon, che voleva farne una scuola di sovranismo mondiale. Tripudio a sinistra, da Zinga a Fratoianni, manco avessero liberato Montecassino. I problema è: adesso che ci fanno? Dalle prime idee del Pd e della regione Lazio, forse una bocciofila della Ditta

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La Certosa di Trisulti è il Papeete di Steve Bannon. O per aggiornare il paragone, è la sua dose AstraZeneca del lotto maledetto. L’altro ieri il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del ministero della Cultura e ha annullato la concessione (fatta un po’ alla carlona dalla stesso ministero) dello storico edificio all’associazione Dignitatis Humanae Institute, la nebulosa bannoniana che avrebbe dovuto restaurarla, gestirla e farci una scuola politica del sovranismo mondiale: avevano imbrogliato sulle credenziali e pure sui quattrini (so’ sovranisti, che ci vuoi fare?). Bene. Ovviamente s’è scatenato un tripudio di commenti festosi de sinistra, manco avessero preso Montecasssino, da Zinga a Fratoianni: “Via Bannon e i sovranisti!”. Per non dire dei social. Ancora bene. Ma ora che hanno liberato Trisulti dai sovranisti, resta una domanda: che se ne fanno? La Regione Lazio, che l’ha in consegna, per restaurarla aveva investito ben centomila euro (urca!) nel 2016: nel 2019 è crollato un tetto. Attività, al momento poco o niente. La consigliera regionale dem Sara Battisti, che è della zona, felice di aver “sradicato” Bannon dice “dobbiamo lavorare a un progetto integrato con le iniziative di sviluppo turistico della provincia di Frosinone come RiparTiAmo-tourism”. Zinga, che ora ha tempo per pensare, azzarda che “la splendida abbazia cistercense potrà essere un luogo propulsore di cultura in cui associazioni locali e collettività avranno la possibilità di valorizzare la propria terra”. E una bocciofila della Ditta, no?

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