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Viva Zinga con la D'Urso

Maurizio Crippa

Letti i commentini banali dei furbetti di Twitter. Ma in attesa di avere un partito elitario ma di massa, il segretario del Pci (Ops… del Pd) fa benissimo a elogiare la trasmissione super pop della conduttrice super pop. Almeno lì ci sono gli elettori, e al governo ci pensa Draghi

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All’inizio anche io, che pure non sono radical chic come Concita, ho pensato: ma questo ha fumato pesante. Il giorno dopo che persino Mediaset ha de-retequattrizzato Barbara D’Urso, arriva Zinga e tuitta come non ci fosse un domani, per il Pd: “@carmelitadurso in un programma che tratta argomenti molto diversi tra loro hai portato la voce della politica vicino alle persone. Ce n’è bisogno #noneladurso”. Poi ho iniziato a vedere il profluvio dei commenti, “ma davvero l’ha scritto?”, “le pupe e i secchioni”, “ho Basaglia al telefono”. A centinaia, quelli che stanno sempre sul Twitter in mancanza di meglio, i giornalisti e i libberali con due B e senza ma. E “basta avete superato la decenza”, nel giorno in cui il partito di Renzi il saudita s’intestava l’abolizione della pena di morte in Virginia. Il limite del ridicolo vale per tutti, o no? E allora è il contrario. Il segretario che aveva appena detto, lapsus magnifico, di voler rilanciare il Pci, non ha tutti i torti a elogiare una trasmissione che nel bene e persino nel male ha più contatti con gli italiani di molta politica. Tanto, al governo ci pensa Draghi. E ho rivalutato persino Rotondi: “Comunque ho capito che i due elettori su cento che votano Renzi sono tutti su Twitter”. In attesa di un grande partito elitario ma di massa, meglio la D’Urso e pure Zinga. 

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