PUBBLICITÁ

contro mastro ciliegia

San Draghi e il Cav. interista

Maurizio Crippa

Di conversioni miracolose ne abbiamo vista, ma non fino a Berlusconi che dice: "Negli ultimi mesi ho simpatizzato per l'Inter", ha detto Berlusconi. F orse era il periodo che proprio non sopportava Salvini. Ma ora sono nella stessa curva, aspettiamo solo Matteo che dice: "Prima l'Inter"

PUBBLICITÁ

Finché si parla di “inversioni a Ue”, passi e tutto bene. Ma ci sono state ben altre conversioni in queste settimane che, solo a vederle, avrebbero dovuto sciogliere il cuore anche dei più atei e miscredenti. La Fabbrica dei santi lasciamo da parte, è sufficiente la vox populi: Draghi è mejo di san Gennaro. Ma su una cosa, una cosa sola, i miracoli non hanno potere e le conversioni non sono ammesse: la fede calcistica. Nella vita si può cambiare moglie o marito e persino religione: ma la squadra, quella no. E invece. Berlusconi, che adesso è il patron del Monza (lo sta riempiendo di vecchie carampane come Boateng e Balotelli, ma questo è un altro argomento) ieri ha parlato del derby: “Guardando le partite dell’Inter in tv, in campo internazionale, negli ultimi mesi mi sono ritrovato a simpatizzare Inter, la mia milanesità viene fuori in questi casi”. Negli ultimi mesi: forse quelli in cui era tanto incazzato con Salvini che pur di prenderne le distanze avrebbe cambiato anche i colori della maglia. Poi è arrivato Draghi e ha fatto il miracolo, ora stanno tutti insieme nella stessa curva. Salvini è diventato europeista e vuol bene persino alla Boldrini. Gli manca un solo passo, perché si possa prendere per vera la sua totale conversione: quando dirà “prima l’Inter”. Assieme a Berlusconi.

PUBBLICITÁ