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Come un tampone in chiesa

Maurizio Crippa

Veltroni da Fazio si pone il problema se sia giusto tenere aperte le chiese e chiudere i teatri.  Viste le idee dei catto negazionisti come Aldo Maria Valli, viene il dubbio che abbia ragione: Veltroni

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Andare da Fabio Fazio induce a fare affermazioni banali e nemmeno Walter Veltroni, famoso per l’altruismo e la fantasia, è scampato alla maledizione. Si ciarlava ovviamente del dpcm e della cultura, e ha detto: “E’ giusto autorizzare le messe e non autorizzare i teatri e i cinema dove non c’è stato nulla?”. Si vorrebbe notare che le chiese sono state uno dei rari luoghi in cui, anche nell’estate scema delle discoteche e degli spritz, contavano gli ingressi, i volontari ti distanziavano anche dalla zia, e i preti si santificavano ad ogni Pater Ave. Ma che importa? Il messaggio è passato, persino il nostro caro amico @PaoloRodari ha commentato, su Veltroni, “penso che abbia perfettamente ragione”. Grazie a Dio c’è il sorridente provocatore Simone Cristicchi ad opporre un appello: “Tutti in chiesa, visto che le chiese sono immuni rispetto ai teatri. Anzi, noi artisti e il pubblico teatrale chiediamo aiuto al Vaticano”. Poi ci sono altri cristiani, quelli negazionisti, che ancora non hanno digerito che le chiese siano state chiuse, e che adesso i fedeli per entrare alla messa debbano indossare la mascherina. Come Aldo Maria Valli che, intervistato, dice: “La indosso, secondo le norme stabilite. Non credo nella sua efficacia”. Boh, non è che credere in Dio debba impedire di credere nei fatti. Ma per Valli la chiesa “non ha parlato di santificazione, ma solo di sanificazione”. E che possiamo dire noi, davanti a cotanto pensiero? Meglio le chiese chiuse e i teatri aperti. 

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