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Contro Mastro Ciliegia

L’onore che La Ganga si è ripreso

Maurizio Crippa

L'uomo degli enti pubblici di Craxi uscì di scena con una condanna lieve e una vignetta volgare di Forattini. Poi tornò, con onore e nel Pd. Perché èra di un'altra pasta, la pasta dei politici seri e professionali

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Secondo la galleggiante volgarità del giornalismo e della malacarne politica giustizialista, a stroncargli la carriera, a stracciargliela proprio a pezzetti, più che una blanda condanna patteggiata a un anno e otto mesi per un finanziamento illecito della Sanità di Asti fu la vignetta di Forattini. Craxi vestito da gangster che dice: “Fermi tutti, arriva La Ganga”. Sciatteria senza guizzi, facilona come all’osteria, quella consueta di Forattini. Che al tempo pittava con la ferocia del mercante, sul giornale di sistema dei pm, i mostri che la giudiziaria gli segnalava. Giusi La Ganga era di un’altra pasta. Anni dopo raccontò che quella vignetta segnaletica ce l’aveva appesa in casa, in fondo lo aveva reso famoso. Era di un’altra pasta, un politico professionale e capace, l’uomo degli enti locali con Bettino Craxi. Anni dopo, tornato in politica come aveva diritto, si era schierato col Pd. Stavolta lo attaccarono i giornali di destra. Per stupidità. Enrico Rossi ha detto: “L’ordinamento attuale di comuni e province è figlio anche delle sue idee”. Basterebbe. Chiuse così un’intervista, nel 2013: “Non resisto alla necessità di segnalare questa differenza epocale fra Prima e Seconda Repubblica: che nella Prima finivano nei guai i politici e specialmente i segretari amministrativi per aver fatto affluire danaro nella casse dei partiti. Nella Seconda, per farli defluire”. E’ morto a 72 anni ieri a Torino.

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