La negriero economy a Milano

Perché ho sempre preferito il taxi e la pizza d'asporto

Maurizio Crippa

Chiusa l’inchiesta sulla società di pony express (c'entrava anche Uber Italia) che pagava 3 euro a consegna e la boss diceva “‘Davanti a un esterno non dire mai più ‘abbiamo creato un sistema per disperati’". Ci vorrebbe Bellanova, a Milano

    Non smetteremo di essere garantisti solo perché una intercettazione dei pm fa più schifo delle altre, più o meno come quella del bocconiano che aveva la start up delle fragole a Milano e la faceva funzionare a furia di schiavi, e si attenderà la fine giudiziaria. Del resto le intercettazioni, anzi le chat di WhatsApp ci sono, e non sono solo quelle di Palamara a essere interessanti e istruttive. Così ieri  a Milano (sarà il caso che la brava ministra Bellanova ci faccia una visita seria)  hanno chiuso l’inchiesta sulla società di negrieri-pony express Flash Road City-Frc, a sua volta negrierizzata dalla sezione italiana di Uber, quella famosa degli autisti usati come criceti nella ruota per abbassare i prezzi. Pagavano 3 euro alla consegna, pescando tra gli irregolari. Qualcuno della ditta aveva pure avuto un conato di umanità, e aveva detto che non andava bene. La capa gli aveva risposto: “Davanti a un esterno non dire mai più ‘abbiamo creato un sistema per disperati’. Anche se lo pensi, i panni sporchi vanno lavati in casa”. Del resto da Uber Italia (che poi s’è defilata) quello che doveva spiegare il mestiere le diceva: “Se tu il pomeriggio non li paghi, e loro per mangiare devono connettersi la sera, scommetto si adeguano e si connettono la sera quando serve”. Le leggi sul caporalato esistono; ma esistono anche le buone norme di comportamento: io ad esempio, a ’sta roba, ho sempre preferito il taxi e la pizza d’asporto.

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"