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La bambina con l’aquilone e altri voli meno felici

<p>Quei video che&nbsp;non si riesce a non guardare, perch&eacute; appartengono, per chi non ha pi&ugrave; tre anni, a una sorta di fantasia</p>

Maurizio Crippa
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Il video della bambina di tre anni di Taipei che se n’è volata in cielo, per pochi interminabili secondi appesa a un aquilone, e poi è ricaduta a terra, ma senza farsi per fortuna troppo male, è di quelli che lasciano a bocca aperta o spaventati, a seconda del temperamento. Ma rimangono ineludibili, non si riesce a non guardare, perché appartengono, per chi non ha più tre anni, a una sorta di fantasia. O di emozione inguaribile. “Existencilist”, esistenzialismo + stencil (chi si ricorda il soviet + l’elettrificazione?) chiama Banksy i suoi sogni furtivi sui muri. E la sua bambina con palloncino a cuore rosso, che però non la porta via, ma tutti pensiamo da sempre di sì, è il più iconico di quei sogni. La bambina di Taiwan stava partecipando a un festival di aquiloni di Hsinchu ed è rimasta agganciata a una corda che l’ha portata su, nell’aria. Tra le urla della gente. I bambini che volano via ma non si fanno male, come Dorothy nel Mago di Oz, sono un sogno ma forse solo per gli spiriti ingenui. Ora la bambina col palloncino di Banksy è diventata una bambina con un cuore a forma di salvagente, dipinta sulla motovedetta che il più famoso street artist-attivista del mondo ha finanziato per salvare vite di persone, di bambini, che cascano giù: non a terra, ma in fondo al mare. Poi ci sono le due bambine che erano in vacanza (col bonus del governo, hanno rimarcato i giornali cinici) sotto una tenda al mare. Ma un albero cattivo è volato giù dal cielo, feroce come un temporale. E non è stato gentile come un aquilone.

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