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Abbacchiati e corrotti

Maurizio Crippa

Uno dei risultati squadernati dal rapporto dell'Anac è che con questo zero di politica la corruzione è diventata un mercato saturo, non vale più niente

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"Funzionari che si vendono anche per cinquanta euro”, titolano sconsolati i siti sull’annuale rapporto dell’Anac. In pratica la corruzione è diventata un pasto caldo. Non per niente l’ultima inchiestona strombazzata e finita nel nulla in Lombardia si chiamava “mensa dei poveri”. Scrive l’Autorità anticorruzione che ormai le mazzette sono “ristrutturazioni edilizie, riparazioni, trasporto mobili, pasti, pernottamenti e buoni benzina. In un caso persino un abbacchio”. C’è di che esserne abbacchiati, per tutti quei moralisti generici e cazzari dell’onestà-tà-tà che per decenni ci hanno campato, sulla faccenda che l’Italia non funziona perché c’è la corruzione. Poi finalmente sono arrivati al potere loro, i tà-tà e quelli dei 49 milioni, e il risultato è che sono aumentate le auto blu. L’altro risultato squadernato dall’Anac è più profondo. Con questo zero di politica, con questa pletora di niente della pubblica amministrazione, con cui non vai da nessuna parte, la corruzione è diventata un mercato saturo, non vale più niente. Non interessa, non si compra più.

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