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Torna Dibba, ahinoi. Ma un bagnetto come Djokovic no?

Maurizio Crippa

Beato il paese che non ha bisogno di eroi e tanto meno di reporter improvvisati, ma forse solo di un tennista con le contro palle

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Beato il paese che non ha bisogno di eroi, eccetera, e tanto meno di reporter improvvisati. Secondo alcuni, beato pure il paese che non ha bisogno di leader politici. (Ma qui la cosa è già più dubbia, soprattutto perché chi lo dice di solito si sceglie un leader imbecille). Anyway, né eroi né santi né navigatori, ma almeno un tennista con le contro palle servirebbe anche a noi. Uno alla Novak Djokovic, per dire. Uno che pare Superman, un’icona sovrumana del Bene e della Forza. Appena rientrato vincitore dall’Australia in fiamme, scampato persino a Sanremo, arriva nella sua Belgrado e ha improvvisato per la strada una partita di doppio con dei ragazzini. Una cosa fuori dal comune. Del resto aveva pochi anni quando bombardavano la sua città, e i bambini come lui giocavano a scansare le bombe, non le palline. Ieri, invece, ha messo un video su Instagram, era a mollo: “Sopravvissuto a questo ruscello di montagna per 1 minuto e 45 secondi… la mentalità è tutto… Mente sulla materia. Cervello sul corpo”. Un Superman così, ci servirebbe. Invece niente. Noi su Instagram abbiamo Dibba che torna dall’Iran: “Si comincia la traversata #verso casa”, minaccia. E minaccia pure, poveri noi, che farà politica: “Alle mie condizioni. Ovvero idee, programmi e atteggiamento”. Altro che cervello sul corpo. Ma se invece, dopo la gita a Teheran, si facesse un bagnetto come Djokovic? Non dico un virus, ma almeno una bella influenza ce la potrebbe regalare. Beato il paese che non ha bisogno di leader, ma di tennisti sì.

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