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Peace & Love and Mattarella, eccolo l’antivirus

Maurizio Crippa

La sorpresa del capo dello stato alla scuola dell'Esquilino è spontanea e allegra

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Ci sono certe cose che mettono di buon umore, a prima vista. Ad esempio quando appare tutto a un tratto la normalità. Come la visita a sorpresa del presidente Mattarella all’Istituto comprensivo statale (una volta si chiamavano scuole elementari, ma non c’è più la poesia) “Daniele Manin” di Roma, quartiere Esquilino, zona famosa come multietnica e per una cospicua presenza di cittadini originari della Cina. C’è il video in rete, lui che stringe le mani ai bambini, lui che dice che “amicizia e pace sono la cosa più importante”. I bambini che uno sorride, quell’altro fa il timido, uno tiene il cappuccio della felpa in testa, e tutti che cantano “Fratelli d’Italia”. “Una bella sorpresa, una visita informale”, ha detto la preside. E anche se a vedere il video, e i bambini che stavano per l’appunto parlando dei viaggi di Gulliver “per imparare a stare insieme tutti”, sembra spontanea come un monologo di Sanremo, la differenza è questa: che quelli di Sanremo sono finti come un playback anche se parlano dal vivo. La sorpresa di Mattarella, anche se si fosse fatto precedere dai corazzieri a cavallo, è spontanea, allegra. E soprattutto ha il pregio della semplicità: i ristoranti vuoti, le quarantene piene, le psicosi multiple e tutto il resto. Bastava andare a scuola a salutare i bambini, per sgonfiare la paura.

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