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Gli “hangover days” per riportare la politica alla sobrietà

Maurizio Crippa

Mentre in Italia continuano gli endorsement canori per le sardine, una società di digital marketing ha deciso di offrire ai propri dipendenti la possibilità di smaltire le serate alcoliche lavorando da casa

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Ora che Paola Turci ha deciso di voler “partecipare a questo risveglio delle coscienze”, cioè alla manifestazione romana delle sardine, “per scuotere una classe politica bloccata da slogan, algoritmi, becera propaganda” ci sentiamo tutti più tranquilli (le sardine chissà). Era da Patti Smith alla Scala il 7 dicembre che i simpatici pesciolini non ricevevano un endorsement così sonoro. Tutto molto bello: la democrazia italiana, se non è proprio tornata sobria, può provare a riprendersi dalla sua lunga sbronza. Ma se non riuscisse, sappiano almeno le giovani sardine (tutti millennial o giù di lì, nonostante i furboni fuori quota che provano a infilarsi nello stretto) che ci sono aziende innovative, simboli di una società civile e aperta, che nuotano dalla loro stessa parte. Come l’inglese The Audit Lab, che è una società di digital marketing, che ha deciso di offrire ai propri dipendenti la possibilità di smaltire, lavorando da casa, le inevitabili serate alcoliche: che non sempre e non per forza restano confinate nel weekend. Insomma hanno inventato gli “hangover days” – e noi ci rivolgiamo alle sardine, ma pensate come sarebbe cambiato tutto, se ce li avesse avuti a disposizione pure il Salvini di metà agosto. Va detto che The Audit Lab è all’avanguardia anche sulla flessibilità per i working parent. Ma di questo meno ci importa. L’importante per le sardine, se bevono per dimenticare Paola Turci, è che adesso sanno come rimediare.

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