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Squali e CasaPound

Maurizio Crippa

I neofascisti all'evento delle sardine potrebbero finire in un trappolone (politicamente parlando, eh)

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La scena è tale e quale – lo diciamo nel caso non aveste visto il video che impazza in rete, manco si trattasse di gattini – a quella con Richard Dreyfuss nello Squalo di Spielberg, quando è sotto nella gabbia a prova di divoratore marino e arriva il pesciolone, dà una bella capocciata alla gabbia e tanti saluti. Soltanto che i tempi sono cambiati, il mostro adesso sarebbe il povero Dreyfuss che cerca di salvare la ghirba, e la vittima è lui, the shark. E’ accaduto nella riserva della biosfera di Guadalupe, in Messico, dove i turisti fanno la coda come alle poste per potersi calare giù, nelle gabbie, per vedere di nascosto l’effetto che fa. Giorni fa uno squalo è rimasto incastrato col muso nella gabbia, dopo la capocciata di repertorio. E’ rimasto lì per 25 minuti e poi è sopravvenuta la morte. Non degli oceanologhi: dello squalo. Apriti cielo. Un attivista ecologista messicano ha filmato tutto (c’è sempre un attivista che filma tutto e poi lo posta) indignato come se avesse scoperto che Renzi ha una casa: “Nessuno abbia provato a liberarlo”. Che i turisti o i soccorritori, intervenendo, rischiassero di far la fine delle sardine, all’attivista non viene neppure in mente. Così è il mondo, e bisogna tenerselo. Però, a proposito di sardine. Ci sono quelli di CasaPound che vogliono invitarsi alla loro manifestazione, come squali indesiderati nel recinto di sicurezza. Be’, li facessero pure arrivare, chissamai che finiscano in un trappolone (politicamente parlando, eh). Di certo, nessuno andrebbe ad aiutarli. Ne in venticinque minuti, ne mai.

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