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Viva i genitori di Traffik

Maurizio Crippa

Il trapper è stato condannato, assieme al suo socio Gabriele Magi, detto Gallagher, per rapina e aggressione nei confronti di tre loro fan, a Stazione Termini

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Altro che “il partito di Bibbiano”, quello che secondo Giggino Di Maio e Giorgetta Meloni e persino il para-pope ortodosso Meluzzi e il telepredicatore Mario Giordano “toglieva i bambini alle famiglie con l’elettroshock” per venderseli al mercato dell’affido nero. Roba da dilettanti. D’ora in poi abbiamo altri genitori da idolatrare, anzi ne vorremmo un paio in ogni condominio, in ogni scuola e in ogni canale YouTube. Sono i genitori di questo Gianmarco Fagà, noto come il trapper Traffik, di anni 23, un’età in cui manco il pediatra Claudio Foti riuscirebbe più a salvarlo da se stesso. Traffik è stato condannato, assieme al suo socio Gabriele Magi, detto Gallagher, per rapina e aggressione nei confronti di tre loro fan, a Stazione Termini, che volevano l’autografo o un selfie (e ben gli sta, verrebbe da dire: darli tutti in affido a Bibbiano, ma davvero). Traffik e l’altro gli avevano gridato “A raga’ volete che vi rubiamo il cellulare anche a voi?” e li avevano pure malmenati. Pare abbiano la mania di dare di “negro” a tutti, nelle loro rime baciate, e poi avevano anche inseguito un bangla, così per farsi mancare nulla. Bene, in cosa i genitori di questa meraviglia, sono migliori? Che adesso, si legge, il loro pargoletto potrebbe tornarsene a casa, ai domiciliari. E invece se ne resta al gabbio, perché i genitori indietro non lo vogliono. Manco dipinto. E buttare via la chiave, anche, di questo Salvini in musica.

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