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Di galere e di gabbiani

Maurizio Crippa

L'uomo che a Matera ha tentato di farsi arrestare per sottrarsi alle grinfie della moglie e quello che è salito sul tetto del Viminale e si è cacato sotto

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Ci sono belle storie di provincia e sentimento (anzi, di provincia, crimine e sentimento: che è meglio ancora) che ci perderemmo se non fosse per il colpo d’occhio di @sciandi, che non so se è specializzata in crimini e sentimenti, ma in belle storie sì. Mi ha segnalato questa, dai Sassi di Matera, di un criminale con i timpani a pezzi e di guardie col cuore di sasso. Lui è pregiudicato, stava agli arresti domiciliari e ne aveva così pieni gli zebedei, non dei domiciliari ma delle litigate con la sua donna, che ha chiamato il 113 per farsi riportare al gabbio. Ma niente. Poi evade direttamente da casa sua, va a costituirsi in questura, e sempre niente: lo rimandano a casa, da quella. Finché va direttamente in carcere e aggredisce gli agenti, per essere sicuro che stavolta lo arrestino davvero. Non so, probabilmente a @sciandi ha fatto pensare ai romanzi, e a come sono diventati impossibili e tossici i rapporti tra uomini e donne, quella cosa che nelle canzonette di una volta si chiamava amore. Invece a me ha fatto venire in mente quello scappato di casa che, pur di sottrarsi ai doveri del suo ufficio, pur di fare un cazzo un altro quarto d’ora, pur di prendersi un like s’è arrampicato su un tetto di Roma per farsi un video. Solo che un gabbiano lo ha aggredito e lui s’è cacato sotto, dal macho che è. E poi boh, forse sarà tornato in galera (ops, pardon: volevo dire al Viminale).

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