Di galere e di gabbiani

Maurizio Crippa

L'uomo che a Matera ha tentato di farsi arrestare per sottrarsi alle grinfie della moglie e quello che è salito sul tetto del Viminale e si è cacato sotto

Ci sono belle storie di provincia e sentimento (anzi, di provincia, crimine e sentimento: che è meglio ancora) che ci perderemmo se non fosse per il colpo d’occhio di @sciandi, che non so se è specializzata in crimini e sentimenti, ma in belle storie sì. Mi ha segnalato questa, dai Sassi di Matera, di un criminale con i timpani a pezzi e di guardie col cuore di sasso. Lui è pregiudicato, stava agli arresti domiciliari e ne aveva così pieni gli zebedei, non dei domiciliari ma delle litigate con la sua donna, che ha chiamato il 113 per farsi riportare al gabbio. Ma niente. Poi evade direttamente da casa sua, va a costituirsi in questura, e sempre niente: lo rimandano a casa, da quella. Finché va direttamente in carcere e aggredisce gli agenti, per essere sicuro che stavolta lo arrestino davvero. Non so, probabilmente a @sciandi ha fatto pensare ai romanzi, e a come sono diventati impossibili e tossici i rapporti tra uomini e donne, quella cosa che nelle canzonette di una volta si chiamava amore. Invece a me ha fatto venire in mente quello scappato di casa che, pur di sottrarsi ai doveri del suo ufficio, pur di fare un cazzo un altro quarto d’ora, pur di prendersi un like s’è arrampicato su un tetto di Roma per farsi un video. Solo che un gabbiano lo ha aggredito e lui s’è cacato sotto, dal macho che è. E poi boh, forse sarà tornato in galera (ops, pardon: volevo dire al Viminale).

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"