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Meglio piangere in Rolls che in tram con i populisti

Maurizio Crippa

Gigi Buffon, parlando di un suo buio periodo, racconta di aver capito che Marilyn Monroe sbagliava. De gustibus

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So che il rischio, tutto sommato anche inutile, è quello di bisticciare con gli amici, e quantomeno i conoscenti. Anche se poi del pezzo grosso in questione ho già detto quel che dovevo, e via andare. Ma ieri mattina mi casca l’occhio sulla rubrica di prima pagina di Avvenire di Roberto Mussapi, poeta ed editore. “Fare squadra”. Boh, la leggo. Inizia con una citazione di Marilyn Monroe, che non avevo proprio in mente: “E’ meglio piangere in una Rolls Royce che in un tram affollato”. Beh, penso, il solito genio. Invece niente. Il testo prosegue: “Chi piange in un tram affollato si rende conto di avere una possibilità di uscire, di migliorare, di cambiare la sua condizione”. Mah, continuo a pensare: anche se stai nella Rolls puoi scendere, no? Comunque niente, mi accorgo che non era il poeta Mussapi: stava citando il libro che Roberto Perrone ha scritto con Gigi Buffon, Numero 1, che non ho letto ovviamente e non per Perrone. Il portierone, parlando di un suo buio periodo, racconta di aver capito che Marilyn sbagliava. De gustibus. Poi pensi a come siamo messi, pensi e se fossi su un tram con Giarrusso e i suoi amici, insomma col populismo italiano puzzone com’è? Siamo tutti sullo stesso tram un tubo, preferisco piangere su una Rolls, altro con gli italiani. O per passare da una Marilyn all’altra: come cantava Vasco Rossi, “i diamanti sono i migliori amici delle ragazze”.

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