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Il razzismo reversibile

Maurizio Crippa

Oggi il vero problema è la reversibilità delle idee. Siamo tutti cervelli fluidi, e possiamo pensare tutto e il contrario di tutto e spararla come non ci fosse un domani

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Eravamo così impegnati a dare dello stronzo al vicesindaco di Trieste, quello che butta le coperte dei senzatetto, che ci eravamo quasi persi la stravagante performance di Barbara Berlusconi – sul giornale che dava di molestatore di minorenni al suo babbo un giorno sì e l’altro pure – in difesa delle donne che alla domenica vogliono andare a vedere la partita anche in Arabia Saudita. Si era detta pronta al boicottaggio, immemore, le hanno fatto notare, di quando era presidente di una squadra che aveva per sponsor una ditta degli Emirati Arabi: brave persone, per carità, ma non proprio la repubblica delle donne. Il vero problema, però, in fondo non è Lady Barbara e nemmeno la memoria. Oggi il vero problema è la reversibilità delle idee. Siamo tutti cervelli fluidi, e possiamo pensare tutto e il contrario di tutto e spararla come non ci fosse un domani, e tantomeno un quarto d’ora fa. Per limitarci al razzismo e al calcio. Matteo Salvini si era appena buttato a gamba tesa contro le discriminazioni delle donne sulle tribune saudite, vincendo persino l’imbarazzo di trovarsi d’accordo con Laura Boldrini. Poi ieri ha partecipato all’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. E alla fine ha dichiarato, bello fresco, di essere contro la sospensione delle partite quando ci sono i buuu razzisti: un tema “molto scivoloso”. Preferisce “prevenire” e non farsi ricattare da “una frangia minoritaria”. Ma soprattutto “è difficile trovare criteri oggettivi per la decisione”, ha detto l’uomo che cantava cori contro i napoletani.

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