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Giovani e prescritti

Maurizio Crippa

Un signore olandese ha chiesto di cambiare data di nascita all’anagrafe. Con i nuovi tempi della prescrizione almeno quando ti assolvono in terzo grado puoi goderti un po' di giovinezza 

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La storia è simpatica e merita una pausa di divertimento, di quelle da dedicare all’ora dello spritz alle riflessioni sullo Zeitgeist. La riprendo dal Fatto Quotidiano, che ogni tanto sa deliziarci con la cronaca (l’unico appunto, questa volta, è che ai tempi belli un paio di battutacce e di ammiccamenti sul Cavaliere Azzurro non sarebbero mancati. Ma ora niente, il mondo è proprio cambiato). C’è questo pensionato olandese che si chiama Emile Ratelband, ha sessantanove anni già festeggiati, che però sostiene, e pare che i medici siano d’accordo, di avere un’età biologia di quarantacinque anni: insomma tipo Cristiano Ronaldo che ne ha ventiquattro, solo che il signor Ratelband non gioca a pallone.

 

Ha fatto domanda per avere diritto di cambiare data di nascita all’anagrafe, tornare ai quarantacinque che gli spettano, perché, dice, sessantanove gli riduce la possibilità di rimorchiare su Tinder. “Quando apro Tinder, se scrivo che ho sessantanove anni, nessuna donna mi risponde. Se invece scrivo quarantanove, sono in tutt’altra posizione”.  Non gli danno retta, in Olanda: un conto è chiedere l’eutanasia, ma per il ringiovanimento non siamo ancora attrezzati. Così ha deciso che vuole fare causa al governo. E tutto bene, siamo nell’età dei desideri. Però anche in Italia bisognerebbe pensarci, a una tale fantastica possibilità. Metti che allungano i tempi di prescrizione: magari quando ti assolvono in terzo grado, e hai novant’anni, per una multa presa quando ne avevi ventidue, puoi sempre goderti uno scampolo di giovinezza.

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