Studenti in piazza a Roma contro il governo (foto LaPresse)

Viva gli studenti, eddai!

Maurizio Crippa

Forse a salvarci dal disastro del governo socio-populista e destituito dei congiuntivi saranno i ragazzi, con le loro belle orecchie d’asino

Forse ha ragione il mio amico Giuliano: a salvarci dall’orda indigesta, passabilmente idiota epperò minacciosa del #MeToo sarà un (presunto) stupratore, e pure seriale, come Cristiano Ronaldo. Chissà. Ma se l’ipotesi è azzeccata e il metodo funziona, possiamo avanzarne un’altra: a salvarci dal disastro del governo socio-populista e destituito dei congiuntivi saranno gli studenti, con le loro belle orecchie d’asino. I quali studenti delle superiori, da decenni, una Pantera dopo l’altra, non ne hanno azzeccata una di protesta e il più delle volte si sono tirati le okkupazioni sui piedi, sostenendo gli interessi dei sindacati parrucconi e contestando le riforme utili. Però stavolta, hai visto mai? Più di 70 mila studenti, in oltre cinquanta città, hanno manifestato contro la manovra del governo, sollecitando interventi per il diritto allo studio. Nel nostro piccolo glielo avevamo suggerito, e vanno presi un tantino sul serio. Per la prima volta gli stanno davvero rubando il futuro, per la prima volta gli stanno davvero rubando le pensioni e pure l’alternanza scuola-lavoro, e stanno mettendo su un disastro anche tra i banchi.

  

 

A Torino (foto sopra) alcuni creativi del movimento hanno bruciato manichini raffiguranti i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Cose che non si vedevano più dai tempi della Falcucci, o della Gelmini. Il truce dell’Interno ha subito eccepito: “E’ una cosa schifosa”. Non sbaglia: quando bruciano il tuo faccione il segnale è che il vento di piazza, prima o poi, potrebbe cambiare. Due pupazzi bruciati non fanno rivoluzione, ma danno soddisfazione.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"