La copertina della rivista satirica Cuore del 30 marzo 1991

Scatta l'ora illegale, tripudio tra i sovranisti

Maurizio Crippa

Ci vorrebbe un po' di satira, come quella del titolo geniale e farabutto di Cuore, per parlare dell'ultima trovata della Commissione europea 

“Scatta l’ora legale, panico tra i socialisti” era il titolo geniale e farabutto di Cuore, che fece più danni da solo di tutto il pool di Milano. Ora che vogliono abolire l’ora legale, ci vorrebbe un giornale di satira che titolasse: “Scatta l’ora illegale, tripudio tra i sovranisti”. Sì, fa meno ridere, ma è tutto esatto, come le lancette ferme due volte al giorno. Innanzitutto, l’idea è del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ma sembra opera di un leader populista: “La gente vuole farlo, quindi lo faremo”. Poi, si tratta in realtà di una fake news: non è che aboliscono l’ora legale, è che si potrà tenerla tutto l’anno (decideranno a capoccia gli stati sovrani). Sarà un casino, ma soprattutto è un ossimoro: sarà legale, ma a quel punto varrà come naturale, e dunque sembra una formulazione di Di Maio. Inoltre, la motivazione: si decide non su esigenze oggettive, ma su come sembra alla gente. A un referendum consultivo (sarà legale?) il 76 per cento ha ritenuto che “il cambio dell’ora due volte l’anno sia un’esperienza ‘molto negativa’ o ‘negativa’”. Tipo vaccinarsi. Viviamo girando il mondo in low cost come trottole e abbiamo il jet lag praticamente incorporato, ma il tempo percepito vale più del tempo reale. Infine, l’esito da decrescita infelice: d’inverno usciremo di casa alle 8 e sarà ancora notte, con in giro i negher a stuprarci e gli zingari infelici a borseggiarci. Però, sarà finalmente legale.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"