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Sbroccare per la malasorte ed essere felici. Metodo Mou

Maurizio Crippa

Lo Special One se la passa peggio di Trump e Papa Francesco. Però continua a non ammettere le proprie colpe

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Giudicate voi, ha detto Francesco sull’aereo, con una faccia che non si capiva se sputava fuoco o compassione, e a molti è sembrata una risposta timida ed evasiva. Del resto, quando ti piovono sulla zucca mazzate come grandine sui papaveri, lo stile mediatico che va per la maggiore è sbroccare forte e alzare la caciara. Prendete Trump. I giornali lo fucilano ogni giorno, lui ogni giorno imbraccia Twitter: stavolta ha detto che Google è “TRUCCATO”, cerchi “Trump News” ed escono solo notizie dei “Media Fake News”.

 

O, cambiando settore, prendete Di Francesco. La sua Roma incassa la terza pappina, lui si gira come se fosse Hulk e dà un cazzotto alla panchina. Solo che non è Hulk, e si è rotto una mano. Poi è andato in conferenza stampa: “Faccio fatica a spiegarmi”. Hanno fatto fatica pure a bendarlo, se è per questo. Prendesse esempio da Mourinho (ah, i vecchi amori). Se la passa male male, quasi peggio di Bergoglio e Trump messi assieme. Ne ha prese ancora tre, è sull’orlo di venir cacciato, ma è andato in conferenza stampa: “Non abbiamo perso dal punto di vista tattico, ma dal punto di vista del risultato”.

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Un ossimoro che manco Di Maio. E ha sbroccato con i giornalisti, meglio di Elon Musk: “Sì, conosco il risultato e so che abbiamo perso 3-0. Tre, che per me è anche il numero di Premier League che ho vinto. Tre, più di quanto gli altri 19 allenatori mettano insieme. Rispetto, ci vuole rispetto”. E insomma, visto che pure McCain è morto, e di leader cui aggrapparci non ne abbiamo, se ti cacciano da Manchester non è che verresti da noi, grande Mou, ad allenare l’opposizione?

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