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Scusi lei è di Firenze?

Maurizio Crippa

La gaffe della giornalista di Sky TG24 che non ha riconosciuto il sindaco di Genova diventerà universale. Una lezione anche per Renzi 

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Scusi, lei è di Firenze?”. “Veda un po' lei, sono stato sindaco”. Il disastro più hellzapoppin’ della storia del giornalismo televisivo si è svolto a Genova, ma il format è destinato a diventare universale (“Scusi, lei è del Milan?”. “Veda un po’ lei, sono Silvio Berlusconi” e via variando). L’applicazione naturaliter perfetta, però, appartiene di diritto a Matteo Renzi, che domenica scorsa si è infilato nella sua nuova pelle e ha inforcato il set televisivo con la stessa baldanza con cui un tempo entrava nello studio di Palazzo Chigi. Il set è quello di un docufilm sulle bellezze di Firenze, che Renzi illustrerà ai telespettatori nei passi di divulgatore culturale, di cui si è già molto parlato e anche sghignazzato (si sghignazza sempre, alle spalle di Renzi, avete notato?). Eppure, nella scelta un po’ spericolata dell’ex segretario fiorentino, oltre a una quota di buonumore e di gigioneria, si potrebbe leggere il tentativo di riportare la politica a una forma di comunicazione (quasi) umana, da belluina che è diventata. Che possa funzionare, la manovra di riavvicinamento, non è detto. Però ha tutta l’aria di avere più chance di riuscita rispetto a quell’altra strategia di comunicazione che Renzi ha illustrato ieri a Rep. L’idea che “il clima giacobino” si ritorcerà presto contro chi lo ha voluto, quel “dobbiamo andare all’attacco, non stare sulla difensiva”. Detta così, davvero, fa un po’ ridere: “Scusi, lei è del Pd”?

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