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Scopare da Dio

Maurizio Crippa

In Svezia le coppie che vorranno andare a letto insieme dovranno compilare l’elenco di ciò che vogliono fare oppure no. La violazione sarà equiparata allo stupro

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Le tecnicalità con cui i preti sono riusciti per secoli a ritardare il momento del libero sfogo del piacere sono a tutti note, almeno per sentito dire o per retaggio di psicologia sociale. Don Bosco sfiancava i giovani con lo sport, la catechistica aveva più codici e sotto-commi di un contratto di governo giallo-verde, ora che la Cei ha mollato su quasi tutto ci riprova incentivando l’impegno politico: tornate in sezione tutte le sere, e fino a molto tardi. Ci sono voluti il Sessantotto e un paio di generazioni per accorciare i tempi del digiuno e trovare scorciatoie più avanzate, abbiamo letto compulsivamente tutto Philip Roth anche quando avevamo il fondato dubbio che si facesse prima con Playman, e adesso che tutto sembra facile, zac. In Svezia (Svezia!) faranno un contratto da pre-firmare per il quale ogni non consenso sarà stupro, e si annuncia una nuova app, uConsent si chiama, attraverso cui due che vogliono fare un po’ di baldoria prima devono compilare l’elenco di ciò che vogliono fare oppure no, e condividere le informazioni. Siccome siamo un giornale di bon ton, non dettagliamo e vi rimandiamo ai consueti elenchi di categorie che trovate gratis sui siti che sapete. Ma viene il dubbio. Ora che “sappiam quasi tutto, ora che problemi non ne hai” non è che ci ritroviamo con più paletti ritardanti (non in quel senso) di quando toccava fare lo slalom tra prescrizioni e minacce di cecità? E che faremo, se scopare diventa una insormontabile procedura burocratica online? Diremo che si stava meglio coi preti? O in una irrefrenabile orgia libertaria andremo a inchiappettare per vendetta i signori della Silicon Valley?

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